Se sentite parlare di “segnale mobile di pericolo”, magari non vi dirà granché, ma tutti capirete al volo a cosa ci stiamo riferendo se parliamo di “triangolo d’emergenza”. Anche se meno popolare, la prima versione è quella da preferire in quanto è la denominazione prevista dal Codice della Strada.
Triangolo di emergenza: cos’è
Ad ogni buon conto, come tutti saprete, il triangolo di emergenza è un dispositivo di sicurezza obbligatorio per legge su tutti gli autoveicoli. La sua funzionalità è quella di segnalare, al di fuori dai centri abitati, un veicolo fermo sulla carreggiata in condizioni di pericolo, ad esempio a causa di un guasto o di un incidente.
A disciplinarne i termini di utilizzo e le eventuali sanzioni connesse a impiego non regolamentare è l’articolo 72 (comma 2, lettera b) del Codice della Strada, a norma del quale gli autoveicoli devono essere equipaggiati con un segnale mobile di pericolo.
È invece l’articolo 162 del Codice a stabilire per tutti i veicoli, esclusi velocipedi, ciclomotori a due ruote e motocicli, che: “Per qualsiasi motivo siano fermi sulla carreggiata, di notte quando manchino o siano inefficienti le luci posteriori di posizione o di emergenza e, in ogni caso, anche di giorno, quando non possono essere scorti a sufficiente distanza da coloro che sopraggiungono da tergo, i veicoli devono essere presegnalati con il segnale mobile di pericolo di cui devono essere dotati”.
Altre norme
I dettagli operativi della installazione sono disciplinati dal Regolamento d’attuazione del codice stradale, segnatamente all’articolo 357 che sancisce che il “triangolo di emergenza” deve essere collocato “sulla pavimentazione stradale, dietro al veicolo o all’ostacolo da presegnalare, a una distanza longitudinale di almeno 50 metri, tale che in ogni circostanza esso possa essere pienamente visibile a una distanza di 100 metri dai conducenti dei veicoli sopraggiungenti”.
Nel caso di intersezione a distanza inferiore ai 50 metri, “il segnale va collocato nella posizione più idonea per essere avvistato”. Inoltre “il triangolo di emergenza dev’essere situato sulla corsia occupata dal veicolo fermo o dall’ostacolo a una distanza non inferiore a 1 metro dal bordo esterno della carreggiata, con la superficie rifrangente rivolta verso i veicoli che sopraggiungono”.
Chi ha posizionato il segnale deve aver cura di toglierlo al momento della cessazione della sosta o, comunque, dell’ingombro. Gli articoli successivi del Regolamento specificano (358) che ”il segnale dev’essere maneggevole, solido e durevole” e che “il sostegno che ne consente l’appoggio sul manto stradale dev’essere sufficientemente stabile”.
L’art. 359 definisce le caratteristiche cromatiche, fotometriche e tecnologiche. Molto importante: durante le operazioni di collocazione del segnale mobile di pericolo, l’automobilista deve obbligatoriamente indossare il giubbotto o le bretelle autoriflettenti, anche se il veicolo fermo si trova sulle corsie di emergenza o sulle piazzole di sosta. Contrariamente, l’automobilista sarà punibile con una sanzione da 42 a 173 euro e la decurtazione di 2 punti.
Ultima modifica: 18 Luglio 2022