Come funziona il catalizzatore auto

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Il catalizzatore è un componente per niente visibile ma molto importante della nostra automobile. Questo ha il compito di intercettare ed evitare di disperdere nell’ambiente le particelle inquinanti più pericolose. Una problematica sempre più avvertita per effetto, purtroppo, del numero crescente di vittime provocato dallo smog. L’Agenzia europea per l’ambiente ha stimato che ogni anno nel continente i decessi strettamente riconducibili alle polveri sottili respirate nelle nostre città siano oltre 400mila. Numeri incredibili che ci fanno tornare al punto di partenza: il catalizzatore auto è un elemento molto importante. Vediamo come funziona.

Tipologie e sistemi di funzionamento

Anidride carbonica, biossido di azoto, ozono: sono alcuni dei principali attentatori alla salute dei nostri bronchi. I catalizzatori auto sono concepiti per filtrare questi pericolosi inquinanti prima che arrivino in atmosfera. Per ottenere questo obiettivo includono un sistema di riduzione e uno di ossidazione, entrambi formati dalla struttura in ceramica a sua volta rivestita da una parte metallica (platino, rodio o palladio). Si tratta di una funzione svolta in una zona poco visibile della vettura, nei pressi della marmitta nella quale solitamente è inglobato il catalizzatore. Visivamente è difficile scorgerlo, se non come un rigonfiamento che precede il tubo di scarico.

Il catalizzatore auto, anche detto convertitore catalitico, si basa sul recupero degli ossidi di azoto e utilizza l’ossigeno per la post-combustione di monossido di carbonio e di idrocarburi incombusti. Il suo funzionamento si fonda essenzialmente su una reazione chimica accelerata, generata dal dispositivo. Il funzionamento del catalizzatore prevede che le sostanze nocive si accumulino e successivamente che queste vengano bruciate all’interno della marmitta. Il dispositivo ha bisogno di entrare in temperatura per compiere la reazione (circa 450 gradi).

In commercio esistono differenti tipologie di impianti per la catalizzazione degli inquinanti. La principale differenziazione si ha in base al funzionamento che varia in base al combustibile utilizzato. Nel caso di motorizzazione a gasolio, il catalizzatore scinde l’ossido di azoto in molecole di azoto e ossigeno. Nei veicoli a benzina l’azione ossidante avviene con convertitori a base di palladio. Alcuni catalizzatori usano anche una sonda lambda per determinare la quantità di ossigeno e carburante incombusto presenti nei gas di scarico e mantenere un regime di esercizio ottimale.

Va considerato che durante la reazione chimica, il catalizzatore può perdere progressivamente la sua efficacia, per esempio a causa di stress termico o a causa di sostanze che si depositano su di esso, limitandone l’efficacia. Negli ultimi anni il catalizzatore è spesso rimpiazzato in tutto o in parte, soprattutto nei motori diesel, dal filtro anti-particolato (FAP) pensato proprio per ridurre le polveri sottili.

Ultima modifica: 29 Giugno 2021