Circuito del Mugello: la storia

Insieme a Monza e Imola è uno dei templi del motorismo italiano. Conosciuto in tutto il mondo, apprezzato e temuto anche dai piloti che hanno scritto la storia, il circuito del Mugello rappresenta un punto di riferimento nell’ambiente. E lo scorso anno, complice la pandemia, anche la Formula Uno ha avuto modo di utilizzarlo per una gara del Mondiale.

Mezzo secolo di storia e imprese sportive: il Mugello

L’autodromo internazionale del Mugello ha sede nelle colline toscane non lontano da Firenze. Il comune è Scarperia e San Piero. Da anni lega il suo nome alle gare del Motomondiale ma è una pista a tutto tondo. Non a caso l’autodromo, cosa che non tutti sanno, è di proprietà della Ferrari. Costruito nel 1972 (festeggerà il mezzo secolo dall’avvio della costruzione il prossimo anno) si snoda per 5.245 metri attraverso 15 curve e un celeberrimo rettilineo in salita da oltre un kilometro. Un destino da teatro mondiale delle competizioni che però nacque per l’iniziativa della istituzione motoristica di tutti: l’Automobil Club d’Italia.

L’intento iniziale infatti era quello di dare una sede più consona alle tradizionali competizioni motoristiche che da sempre si svolgevano in zona sulle pericolose strade dei colli toscani. L’incarico della progettazione del nuovo tracciato e delle opere relative fu assegnato all’ingegnere Gianfranco Agnoletto. Ci vollero due anni per portare a termine la realizzazione. L’inaugurazione fu celebrata nel 1974. L’impianto conquistò subito consensi e dopo solo 14 anni attirò le attenzioni anche del mondo Ferrari. La casa di Maranello acquistò l’Autodromo nel 1988 e diede inizio a una profonda opera di ristrutturazione dell’impianto, con un deciso upgrading sia dal punto di vista infrastrutturale che della sicurezza.

Con l’evoluzione delle ambizioni crebbero anche le esigenze. Nel 2011 il tracciato fu completamente riasfaltato con rifiniture di tutte le parti, con particolare attenzione al drenaggio delle acque piovane. Uno studio particolareggiato delle vie di fuga, eseguito quattro anni più tardi, è tra le caratteristiche principali del circuito. Lo scorso anno il grande sbarco del circus della Formula Uno con l’inedito Gran Premio della Toscana. Dal punto di vista tecnico, la pista è caratterizzata dal lungo rettilineo in salita lungo 1.141 metri. Il record assoluto di velocità è stato stabilito da Andrea Dovizioso su Ducati nel 2019 con un impressionante 356,7 chilometri orari. Altre peculiarità del Mugello sono i severi cambi di pendenza e le curve molto veloci, cieche e impegnative, come l’“Arrabbiata 1” e l’“Arrabbiata 2”. Da notare anche la Casanova-Savelli, una chicane destra-sinistra in discesa, e la “San Donato”, la prima in fondo al rettilineo di partenza.

Ultima modifica: 14 Giugno 2021