Un sistema che permette di avere aderenza perfetta anche su una pista da sci. E, tutto in sella a una motocicletta. Un’utopia possibile se sappiamo come fare. La soluzione “miracolosa” si chiama cingoli da neve per moto ed è utilizzata per svariate finalità. Imprescindibili alleati, per chi deve raggiungere persone in difficoltà, all’altro capo della montagna. Ma anche semplicemente alleati nella ricerca del divertimento a motore, anche se in condizioni apparentemente proibitive.

La motoslitta, madre di tutte le moto con i cingoli

L’impiego di questo dispositivo spazia in vari campi. Dal soccorso medico sanitario per salvataggi d’emergenza, all’erogazione di servizi logistici anche in zone estremamente impervie. Senza dimenticare chiaramente la sfera del diporto e quella delle competizioni agonistiche con apprezzabili risvolti in termini turistici.

Una delle applicazioni più diffuse dei cingoli da neve per moto è quella relativa alle cosiddette motoslitte. Di forma simile a quella di una motocicletta, questo singolare veicolo è dotato di una coppia di sci sulla parte anteriore per poter orientare la direzione e di un solo cingolo centrale in corrispondenza del retrotreno per garantire la tenuta di “strada”.

Si tratta di un mezzo modernissimo, eppure ha quasi cento anni di storia già alle spalle. I primi modelli risalgono infatti agli anni ’20 del Ventesimo secolo e videro la luce nel Nord America. La loro evoluzione ha prodotto molti cambiamenti nella metodologia di fabbricazione e nelle applicazioni. La maggior parte dei modelli oggi in commercio ha motorizzazione tra i 600 e i 1.000 centimetri cubi di cilindrata.

Nei primi modelli la componente cingolo era realizzata in metallo. Oggi, si opta per il più leggero ma ugualmente solido kevlar. Ampi e diversificati i possibili impieghi: ambulanza a presidio degli impianti da sci, vettore per la consegna di plichi postali o colli commerciali, mezzo di servizio delle forze dell’ordine.

Cingoli da neve: snow bike

Oltre alle motoslitte “native” ci sono appositi kit che permettono di trasformare la nostra motocicletta in una “snow bike” con costi decisamente più bassi dei modelli originali. La sezione anteriore, consiste in un cingolo con pattino da montare sulla forcella. Il posteriore è pensato per incidere a fondo sul terreno nevoso garantendo stabilità.

I kit sospensioni in commercio, permettono di tramutare moto da cross ed enduro in mezzi in grado di solcare anche le lande bianche della Siberia. È, infatti, soprattutto nell’est Europa, che hanno preso a svilupparsi per “contagiare” poi il resto del continente. Le applicazioni di conversione aggiungono circa 30 chilogrammi al peso della motocicletta e un’ora di lavoro per la installazione.

Un sacrificio ben accettabile, per chi vuole gustarsi il piacere di pendii innevati e derapate inebrianti in sella al proprio amato destriero utilizzato su strada per il resto dell’anno. Il tutto, chiaramente, dando la priorità assoluta alla sicurezza.

Ultima modifica: 22 Gennaio 2020