Chi ha inventato il motore della macchina elettrica?

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Il motore macchina elettrica è diventato simbolo di un progresso possibile, un’icona di futuro che in realtà affonda le sue radici nel passato.

Motore macchina elettrica: origini

Forse vi sorprenderà scoprire che le auto elettriche non sono discendenti, ma progenitrici delle versioni con motore a scoppio. Quest’ultimo ha sbaragliato il campo nella fase della industrializzazione impetuosa e di massa che dal Novecento si è imposta anche nel settore dell’automotive.

L’auto elettrica a batteria infatti fu una tra i primi tipi di automobile a comparire sul proscenio non soltanto scientifico ma commerciale. Un rapido excursus storico ci porta a individuare, tra il 1832 e il 1839, il pioniere nell’imprenditore scozzese Robert Anderson che annunciò l’invenzione della prima carrozza elettrica. Chiaramente si trattava solo di un prototipo, ma aveva già tutte le caratteristiche fondamentali.

Dal Regno Unito alla corona dei Paesi Bassi dove Sibrandus Stratingh, un insegnante progettò un’auto con motore elettrico affidandone la costruzione all’assistente Christopfer Becker. Era il 1835. Primi esperimenti che si affinarono di anno in anno.

Fu il miglioramento delle batterie, dovuto ai francesi Gaston Planté e Camille Faure a cavallo tra il 1865 e il 1881, a far fare un importante balzo avanti alla tecnologia elettrica con l’exploit sui mercati, in particolare quelli britannico e francese.

La nascita dei motori elettrici nel 900

Come già detto, è il 900 a segnare l’arrogante avvento del motore a scoppio, che monopolizzerà il settore per un secolo almeno. Ma si tenga conto che in quel momento i veicoli alimentati a batterie elettriche erano già in grado di abbattere la barriera dei 100 chilometri orari, traguardo raggiunto nel 1899 da Camille Jenatzy.

Bisogna considerare al contempo che i motori elettrici destinati alle automobili non erano nati con tale finalità. Evidentemente, nel diciannovesimo secolo, altre erano le priorità che spostarsi a bordo di un mezzo a motore.

Gli utilizzi nel campo del lavoro e dell’artigianato furono la prima molla che fece nascere i motori ad elettricità, e tuttora costituiscono una risorsa assolutamente fondamentale nelle case di tutti noi. L’idea di base di un motore elettrico del resto è genialmente semplice: l’impulso elettrico da un’estremità, attraverso un asse che ruota, fornisce energia cinetica alle ruote poste all’altro capo.

Il legame tra elettricità, magnetismo e movimento è stato originariamente scoperto nel 1820 dal fisico francese André-Marie Ampère, nome che non passerà inosservato ai più essendo imperituramente legato all’unità di grandezza della intensità della corrente. Il passo successivo verso le evolutissime tecnologie attuali lo impressero Michael Faraday, William Sturgeon e Joseph Henry.

Ultima modifica: 23 Novembre 2021