Ci sono storie per le quali non è facile stabilire una data d’inizio, né se ci sia un protagonista assoluto, perché in fondo si tratta di idee e attribuire la paternità o la data di nascita di un’idea è davvero un’impresa. C’è però un comune riconoscimento che attribuisce a un italiano l’intuizione e la realizzazione del primo vero progetto di autostrada, secondo alcuni criteri validi tuttora.
Autostrada, un’intuizione italiana
Sebbene l’idea di autostrada si faccia risalire al 1922 e all’ingegnere Piero Puricelli, la definizione risale al 1933, 11 anni più tardi, quando il termine viene inserito in un documento ufficiale e viene quindi riconosciuto.
E’ infatti il Regio Decreto 1740 del 1933 che cita il termine autostrada e specifica che tale sistema viario è riservato soltanto agli autoveicoli. Potrà sembrare pleonastico, ma bisogna considerare che nel 1933 si faceva ancora larghissimo uso di carrozze e calessi, e che le auto in circolazione in tutta Italia erano poco meno di 85mila, 25mila gli autocarri e appena 2600 sono gli autobus che si muovono lungo lo Stivale.
L’idea di una strada che fosse percorsa esclusivamente da vetture a motore, come percorso veloce, è del 1922, ma dopo 2 anni viene inaugurato il frutto di quell’intuizione. Parliamo del primo tratto dell’Autostrada dei Laghi, da Milano a Varese, che era sì a pagamento, ma non prevedeva caselli così come li conosciamo oggi. Il pedaggio si pagava infatti nella piazzola di sosta, dove era obbligatorio fermarsi. Una sorta di dazio giustificato dalle spese di realizzazione e di gestione.
L’autostrada negli Stati Uniti
In realtà , di strade riservate solo agli autoveicoli ne erano state costruite già in precedenza e in altri Paesi. Nello Stato di New York per esempio, nel 1908 fu inaugurata la Long Island Motor Parkway, ma non era riservata solo al traffico privato a pedaggio, ma era utilizzata anche per le corse automobilistiche, almeno per due anni.
E sempre a New York nel 192 viene aperto al traffico il primo tratto della Bronx River Parkway, la prima strada a doppia corsia che prevedeva anche lo spartitraffico centrale. Ed è infatti che negli Stati Uniti nasce la concezione delle autostrade, fino a quel momento esperimenti pioneristici privati e scollegati, di un sistema viario collegato come rete nazionale.
Sarà però la Germania di Hitler nel 1933 ad avviare un progetto più complesso e articolato che avrà anche il contributo fondamentale dell’ingegnere italiano Puricelli. La classificazione universalmente riconosciuta arriva però nel 1968 con la Convenzione di Vienna sul traffico stradale.
Ultima modifica: 15 Ottobre 2018