Cavalli vapore e cavalli fiscali dell’auto: le differenze

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La potenza della propria auto può avere diversi punti di vista da cui può essere osservata. In termini di potenza vera e propria due sono le specifiche da osservare: la cilindrata e la potenza in cavalli. Ed in merito alla potenza in cavalli bisogna ulteriormente distinguere tra due tipologie differenti di cavalli e cioè i cavalli vapore ed i cavalli fiscali.

Cavalli vapore

I cavalli vapore esprimono, in senso stretto, la potenza del motore, quindi sono riferiti direttamente alle doti prestazionali dell’auto come velocità massima, accelerazione, coppia, ripresa etc. Anche se sono un dato a sé profondamente diverso dal concetto di cilindrata, ne sono strettamente legati e più è bilanciato il loro rapporto, più l’auto avrà migliori prestazioni.

Cavalli fiscali

I cavalli fiscali invece si riferiscono alla cilindrata dell’auto e non sono collegati alla potenza della stessa. Non esprimono, quindi, valori prestazionali ma esprimono il valore legale, fiscale appunto, rispetto alla cubatura del motore della’auto.

Le differenze

Le differenze tra i due valori, entrambi espressi in cavalli, è notevole e l’influenza che possono avere ad esempio, in sede di acquisto di una nuova auto, è diversa.

I cavalli vapore (generalmente espressi con la sigla HP o, la più diffusa sigla, CV), come si evidenziava sopra, possono andare ad influenzare la scelta in merito alle prestazioni pure dell’auto, che restano un fattore del tutto personale. Per un puro gusto si possono preferire propulsori dalle brucianti accelerazioni e dalle riprese corpose, piuttosto che motori dall’erogazione lineare, tranquilla che non possiedono caratteristiche di sportività, magari per nulla ricercate.

Tra i due casi estremi, poi, ci sono un’enormità di possibilità e scelte che dipendono assolutamente da fattori personali, ovviamente anche il lato economico incide fortemente perché i cavalli fiscali sono il parametro su cui viene calcolato l’importo del bollo e va da sé che potenze in cavalli più elevate pagheranno cifre superiori in proporzione.

I cavalli fiscali, invece, esprimono un dato che si riferisce in maniera diretta alla cilindrata dell’auto e non alla sua potenza. Esistono degli scaglioni di appartenenza stabiliti dalla legge attraverso un calcolo ben preciso e l’esatta cubatura (centimetri cubici del motore) presente sul libretto di circolazione stabilirà a quale scaglione si appartiene, per esempio un propulsore 1.6 a seconda della cubatura esatta, può avere 17 o 18 cavalli fiscali.

In passato utilizzati con la vecchia legge del bollo (tassa di circolazione), ad oggi vedono due utilizzi fondamentali: ai fini dei calcoli assicurativi sui premi delle polizze e vengono utilizzati ai fini della deducibilità per quanto riguarda i rimborsi delle spese chilometriche che un dipendente può chiedere all’azienda per cui lavora.

Ultima modifica: 24 Aprile 2017