Carta verde auto: che cosa è e come ottenerla

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Tutti coloro che viaggiano spesso all’esterno devono essere in possesso della Carta Verde auto. Forse non tutti la conoscono, ma essa risulta fondamentale per uscire dall’Italia e si rivela indispensabile in caso di sinistro in un paese straniero, esterno all’Italia o in generale al paese in cui l’auto è stata immatricolata.

Negli anni è diventato anche necessario apportare delle modifiche al Codice della Strada per stanare eventuali furbetti. Il tema infatti riguarda le modalità e soprattutto le possibilità di risarcimento per danni a cose e persone, quando ci siano persone che fraudolentemente immatricolano in un paese diverso la propria vettura per aggirare il fisco e soprattutto svignarsela in caso di danni da riparare.

Come nasce la Carta Verde Auto

Non sono pochi i casi in cui ottenere un ristoro per un sinistro, per la differenza di nazionalità dei veicoli coinvolti, diventa una autentica avventura, che può concludersi anche con un nulla di fatto. Prima che per arginare questi fenomeni ma per rispondere a un diritto, quello del risarcimento, molti Stati hanno deciso di dotarsi di uno strumento comune per risolvere le controversie in materia.

E così è nata la Carta Verde auto che è in vigore dal 1949. Si chiama così semplicemente perché è stampata su carta di colore verde. Nei Paesi che ricadono nell’Unione Europea con non è più necessaria, ma la Carta Verde resta una delle più grandi semplificazioni in materia di circolazione stradale.

Era infatti il 25 gennaio 1949 quando un organismo del Comitato Trasporti Interni della Commissione Economica che rappresentava i Paesi europei all’interno dell’Organizzazione per le Nazioni Unite, l’ONU, emanò una raccomandazione che fu recepita nel Codice delle assicurazioni private. Nacque così questo certificato assicurativo internazionale, che fu chiamato per semplificazione Carta Verde.

Gli Stati che aderiscono alla Carta Verde

E’ indispensabile spostarsi in paesi dell’est europeo che non rientrino nell’UE, come la Moldavia, la Bosnia Erzegovina, il Montenegro, l’Albania, la Macedonia, in alcuni paesi del Medio Oriente, come Turchia, Iran, Israele, del Nord Africa come Tunisia e Marocco, e dell’Asia come Russia, Bielorussia, Ucraina, Azerbaigian.

Grazie a questo documento, in caso di incidenti, l’UCI, Ufficio Centrale Italiano, si fa garante del ristoro dei danni causati sul territorio italiano da veicoli registrati in un altro Stato. Allo stesso modo, per i veicoli immatricolati in Italia che provochino in un altra nazione, l’ufficio omologo dell’UCI in quel Paese garantirà i risarcimenti.

La Carta Verde auto, che copre anche i danni ricevuti, quindi ha la sua validità solo negli Stati che hanno aderito a un accordo e non in tutto il mondo. Per viaggiare negli Stati che non riconoscono il documento internazionale, le norme sono diverse appunto da Paese a Paese, e bisogna quindi provvedere, in molti casi, prima di entrare nel nuovo Stato.

In genere è sufficiente contrarre una polizza specifica, anche attraverso la propria compagnia assicurativa o rivolgendosi all’UCI. L’ambasciata o il consolato italiano presente nello Stato che ci interessa potrà fornire sicuramente informazioni più dettagliate al riguardo, ma è bene comunque informarsi prima di partire, poiché arrivare in un territorio non convenzionato senza la documentazione adeguata equivale a circolare in Italia senza avere una copertura adeguata.

Il rischio minimo è il fermo del veicolo e una sanzione pecuniaria. Per le procedure di risarcimento purtroppo i tempi non sono così rapidi come quando si è in Italia e neppure tanto diretti. In caso di incidente sul suolo italiano tra veicoli immatricolati in Italia basta compilare il CAI, il modulo di costatazione amichevole dell’incidente, e presentarlo alla propria agenzia di assicurazione per ottenere il risarcimento del danno. Sarà poi la nostra compagnia a rivalersi sull’istituto che assicura l’altro veicolo.

Con la Carta Verde le cose si complicano non poco, perché entra in gioco il bureaux di competenza che dovrà validare le richieste degli interessati, mediando tra le diverse compagnie assicurative.

Come assicurarsi con la Carta Verde

Ottenere una Carta Verde non è complicato né dispendioso. La strada più semplice è rivolgersi alla propria compagnia assicurativa, che di solito la rilascia in concomitanza con la stipula di una normale polizza. Allo stesso modo la Carta Verde ha la medesima durata della polizza RC Auto contratta.

E’ bene precisare però che in Italia dal 2016 non è più obbligatorio esporre sul parabrezza del veicolo il tagliando assicurativo e per questo motivo alcune assicurazioni, soprattutto quelle che stipulano contratti on line, non inviano copia della Cata Verde, pur avendola inclusa nel contratto. In questo caso sarà necessario chiedere copia del documento internazionale prima di mettersi in viaggio. Copia che sarà valida anche se inviata via email e stampata a cura dell’assicurato.

Come è fatta la Carta Verde Auto

Nella Carta Verde sono elencati i dati identificativi del veicolo e del contraente la polizza oltre che i codici che si riferiscono al Paese nel quale viene stipulate, i Paesi in cui è riconosciuta e gli Stati che non la accettano come copertura . Al pari di una polizza Rc Auto che si utilizza in Italia, la Carta Verde copre anche eventuali spese sanitarie, ma non l’assistenza legale, se si è all’estero.

Qualunque servizio aggiuntivo va concordato con la propria compagni assicurativa. L’estensione internazionale sarebbe già compresa nel prezzo, ma con alcuni istituti assicurativi meglio specificare se si ha bisogno di un documento di copertura assicurativa che valga negli Stati esteri convenzionati.

Ciascuna compagnia assicurativa ha infatti il diritto di escludere, se ricorrono particolari contingenze, anche Stati che aderiscono al Consiglio di Bureaux. L’UCI, che ha competenza anche nella Repubblica di San Marino e nello Stato di Città del Vaticano, risponde al Consiglio dei Bureaux, ovvero un organismo superiore che vigila sull’operato dei singolo bureaux attivi negli Stati che aderiscono all’accordo.

Il Council of Bureaux interviene infatti in caso di controversie tra uffici nazionali diversi, avendo tra l’altro il compito di mediare tra Stati, rappresentanti della compagnie assicurativa e uffici di liquidazione dei singoli Paesi. E’ un organismo che opera sotto il controllo della Nazioni Unite e ha la sua sede operativa e di rappresentanza a Bruxelles.

Attualmente sono 46 gli Stati che hanno aderito a tale organismo, che mantiene relazioni con circa 1500 istituti assicurativi dei paesi membri di Europa, Nord Africa e Medio Oriente.

Ultima modifica: 15 Ottobre 2018