Biella motore: come funziona e quali elementi la compongono

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La biella motore è un elemento meccanico che collega due membri di un meccanismo dotato di un moto rotatorio e traslatorio. Può essere realizzata in plastica, leghe di alluminio, acciaio, ghisa o titanio.

L’applicazione più tipica della biella motore è quella nel meccanismo tra biella e manovella, ovvero dove generalmente un moto rettilineo alterno si trasforma in uno moto rotatorio continuo oppure viceversa. La biella motore, però, trova la sua applicazione in un campo anche molto più vasto: fu, ad esempio, un’essenziale componente di trasmissione nelle locomotive a vapore, elettriche e termiche (dove era utilizzata come biella motrice e biella di accoppiamento).

Nei motori, alle sue estremità, la biella motore è collegata al pistone ed alla manovella: ruota rispetto a questi, e varia la sua posizione angolare quando il pistone scorre e la manovella ruota.

La biella motore si compone di molteplici parti: ha una ‘testa‘, ovvero la parte che è collegata alla manovella; ha un ‘piede‘, ovvero la parte che è vincolata strettamente al pistone e infine un ‘fusto‘, ovvero la parte che si trova tra le sue due estremità e che può essere di forme differenti. La testa della biella motore, a sua volta, può essere scomponibile oppure in un solo pezzo. Quella scomponibile è tagliata in due parti e il semicerchio che ne scaturisce è definito ‘cappello’. Questo permette di vincolare biella motore e manovella con due sole viti, al massimo quattro nei motori cosiddetti ‘prestazionali’.

Questa tecnica migliora centraggio, serraggio e rimuove due punti di possibile rottura: una soluzione generalmente riscontrabile sui motori pluricilindrici oppure monocilindrici economici. La biella motore in solo pezzo, invece, può essere vincolata alla manovella dell’albero motore soltanto se quest’ultimo è composito, di modo che possa alloggiare biella e cuscinetto. Soluzione, questa, utilizzata in genere su motori monocilindrici.

Il piede della biella è formato da un solo pezzo: è vincolato al pistone mediante uno spinotto passante che resta fermo nella propria sede grazie a dei ‘Seeger‘, ovvero due anelli di tenuta, inseriti appositamente nelle cave del foro di alloggiamento dello spinotto di cui sopra. Di norma, nel piede di biella è alloggiato un cuscinetto oppure una bussola che fa ruotare lo spinotto; può succedere, però, che lo spinotto venga vincolato sulla biella per ‘interferenza‘ e ruoti sulle portate del pistone. Così facendo si limita, finanche ad annullarsi l’usura del piede della biella motore, poiché si ‘sposta’ l’usura tutta sul pistone: un componente sostituibile con maggiore facilità.

Infine, abbiamo il fusto. Elemento molto importante perché consente alla biella di essere il più leggera e lunga possibile. La sezione del fusto può assumere varie forme: può essere a ‘I’, a doppia ‘T’, ovale o ad osso di seppia, a ‘H’, a croce o tubolare. Unitamente alle viti, il fusto della biella motore è il componente maggiormente sollecitato alla fatica: in fase di progettazione, dunque, bisogna prestarvi molta attenzione.

Ultima modifica: 24 Ottobre 2017