Questa assicurazione è più vantaggiosa, quella ti regala la copertura aggiuntiva, quell’altra ancora ti assicura il pronto intervento in caso di emergenza. Può sembrare strano, ma anche le polizze assicurative sono una merce e sono sottoposte alle regole del mercato. C’è dunque anche l’assicurazione alla moda in quel dato momento. Prima di buttarsi a capofitto sulla polizza che appare più allettante, vi consigliamo di valutare con attenzione alcuni fattori basilari. In particolare, sono 3 gli elementi da considerare: i dati relativi al veicolo; le caratteristiche dell’assicurato; la storia assicurativa.

Assicurazione: i dati relativi al veicolo

Le caratteristiche fondamentali del mezzo che incidono sul calcolo del premio sono la data di immatricolazione, l’allestimento (cilindrata, alimentazione, optional), le modalità di utilizzo, la presenza di un antifurto o del box.

Bisogna tener presente che un mezzo immatricolato recentemente ha un costo assicurativo mediamente più contenuto dei veicoli più datati, anche se tale andamento è bilanciato dal trascorrere delle stagioni assicurative che, se non vengono fatti incidenti, fa abbassare il premio.

Per quanto riguarda la cilindrata e l’alimentazione, dovrete considerare che le vetture a gas, metano o diesel sono tariffate maggiormente perché soggette statisticamente a percorrenze maggiori. I costi dell’assicurazione variano anche in base al tipo di utilizzo del mezzo: chi la usa in città potrebbe essere chiamato a pagare di più in quanto potenzialmente più esposto al rischio di sinistri.

La spesa sale, poi, se la vostra macchina non viene tenuta in garage ma su strada pubblica. Molto ha inciso, favorevolmente per gli automobilisti, l’installazione a bordo della cosiddetta scatola nera che accerta il comportamento del guidatore e le effettive responsabilità in caso di sinistro. Un meccanismo antifrodi che ha permesso di prevenire molte truffe e di ridurre, almeno in parte, gli aggravi che erano diventati insostenibili.

Le caratteristiche dell’assicurato

Il secondo grande elemento da considerare sono le caratteristiche soggettive dell’assicurato. Tra i parametri che influiscono sull’entità del premio c’è l’età dell’utente. I più penalizzati sono gli estremi anagrafici in quanto i neopatentati e gli anziani sono considerati, a torto a ragione, alla stregua di mine vaganti foriere di incidenti e dunque di risarcimenti.

Altro fattore cruciale e spesso contestato è la residenza dell’assicurato. Le compagnie si basano sulle statistiche della incidentalità e riverberano tali dati sull’entità dei premi applicati agli utenti, indifesi perché obbligati a dotarsi di una polizza Rca.

La storia assicurativa

Ultima, ma certamente non per importanza, c’è la storia assicurativa del sottoscrittore dell’assicurazione. La classe di merito è elemento semplicemente decisivo nella quantificazione dei premi. Tra la ambitissima 1 e la detestata 18 c’è tutta la differenza del mondo. Non c’è bisogno che vi descriviamo il meccanismo bonus-malus né quella griglia con lo storico dei sinistri, noto come attestato di rischio, che le compagnie assicurative, con l’avallo del legislatore, pretendono immacolato da anni affinché cali il premio.

Ma al primo incidente, invece, ecco che i costi lievitano, e non di poco. Chiaramente evitare sinistri è sempre auspicabile, anche sotto il profilo economico, ma non pensiamo vi sia chi si infila in un incidente per puro divertimento. Una correzione normativa per riequilibrare diritti e doveri tra assicuratore e assicurato sarebbe propria di un Paese civile. Siamo scettici, ma non disperiamo.

Ultima modifica: 28 Marzo 2022