In effetti, non è una domanda così comune, la durata degli ammortizzatori auto. Difatti, può dipendere da diversi fattori. Per esempio, sicuramente incide il tipo di utilizzo che si fa della vettura: la si carica tanto e spesso? Da considerare anche la tipologia di percorso che si effettua abitualmente: domanda cui non si può dare una risposta univoca. Inoltre, qual è il nostro stile di guida? Solo in questo modo, un esperto meccanico può tentare di dare una risposta alla domanda affatto scontata.
Il chilometraggio è un indicatore
Come abbiamo appena detto, la durata degli ammortizzatori dipende da una serie di fattori. E, pertanto, legare il discorso della loro usura solo a un parametro, infatti, è sbagliato e fuorviante.
Tuttavia, per non complicarsi troppo la vita, si può utilizzare il parametro dei chilometri percorsi come primo indicatore. Se l’auto viene utilizzata tanto, è chiaro che come la vita utile degli ammortizzatori, quanto quella delle altre parti soggette a usura, sarà necessariamente più breve. Ma quanto breve?
Ammortizzatori auto: una regola empirica
Esiste una regola precisa? In effetti no, non esiste una regola fissa e precisa. È però consigliato, quando si è in prossimità degli 80 mila chilometri percorsi, iniziare a pensare che forse, anche gli ammortizzatori, potrebbero avere necessità di essere sostituiti.
La cosa più saggia, però, è quella di non arrivare a 80 mila chilometri senza aver mai fatto un controllo: meglio porsi la domanda circa lo stato degli ammortizzatori ogni qual volta si fa un tagliando, diciamo ogni 20 o 30 mila chilometri percorsi.
Se l’auto la si usa poco, e gli 80 mila chilometri vengono percorsi, poniamo in 15 anni, che cosa fare? Significa che gli ammortizzatori non verranno mai cambiati in questo lasso di tempo? La risposta è no: ogni 5, massimo 6 anni, meglio cambiarli i ogni caso, sempre privo consiglio del meccanico di fiducia.
Ultima modifica: 6 Febbraio 2020