Alcol test: tutto quello che c’è da sapere

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L’alcol test è la verifica al guidatore da parte delle Forze dell’Ordine dei valori di alcol presente nel sangue ed è per questo che è molto temuto dagli automobilisti.

Alcol test: cosa c’è da sapere

Non si può sottovalutare l’alcol test perché può avere conseguenze davvero pesanti, come il ritiro della patente e la confisca del veicolo, oltre a un notevole esborso di soldi. Oltretutto, per incorrere nelle sanzioni, non occorre aver bevuto chissà quali quantità di super alcolici poiché può bastare una semplice birra (grande).

L’alcol test svolge inoltre un’importante strumento di rilevazione sociale: è infatti finalizzato a capire se chi si è messo al volante si è lasciato andare a qualche brindisi in più del dovuto e sta pertanto sta mettendo a rischio la sua incolumità e quella degli altri utenti della strada. Ma quanto si può bere prima di mettersi al posto di guida? Facciamo un passo indietro e vediamo il quadro normativo.

Lo scenario

Il quadro normativo in materia di guida in stato di ebbrezza parla chiaro: non ci si può mettere alla guida se si è superata una certa soglia alcolemica che, ovviamente, non significa che non ci si può mettere alla guida solo se si è realmente ubriachi. Basta davvero poco: chi deve guidare non dovrebbe (quasi) bere alcolici e, soprattutto, super alcolici.

Alla base di questa normativa ci sono dei fatti ben precisi: andando indietro di circa 15-20 anni fa, in molti ricorderanno le cosiddette “stragi del sabato sera“, ossia un susseguirsi di incidenti stradali – in cui vennero coinvolti per lo più giovani e giovanissimi – le cui cause furono imputate (anche) all’eccessivo consumo di bevande alcoliche. Senza voler generalizzare, spesso queste stragi erano la conseguenza, senza generalizzare, di serate in discoteca, consumo e abuso di alcol, guida in (grave) stato di ebrezza e successivi incidenti stradali. Fu così che il legislatore decise di dare un giro di vite, introducendo i cosiddetti limiti e, di conseguenza, anche l’alcol test. Va detto, per completezza, che le stragi del sabato sera non si sono purtroppo estinte.

Lo spauracchio dei controlli ha di sicuro avuto un effetto benefico: gli incoscienti alla guida ci sono sempre, ma sono anche in molti a porsi la questione dei controlli. Per tale motivo, limitano l’assunzione di alcol oppure fanno guidare l’amico astemio. Non è una cattiva idea: meglio pensarci prima e non pagare le conseguenze.

Norme e limiti

Fatta questa doverosa introduzione,, vediamo ora quali sono le soglie di concentrazione alcolica previste dalla legge vigente e diamo dei numeri ben precisi, partendo dal primo: il limite massimo consentito di tasso alcolemico per poter condurre un veicolo è pari a 0,50 g/l. Superato questo limite, scattano le sanzioni. In particolare, se il tasso alcolico è compreso tra 0,5 g/l e 0,8 g/l, allora si incorre nella sospensione della patente da 3 a 6 mesi e occorre saldare una sanzione amministrativa tutt’altro che leggera: da un minimo di 532 Euro a un massimo di 2.127. Naturalmente, le punizioni si aggravano se il tasso alcolemico è maggiore: se ad esempio si registra una concentrazione di alcol compresa tra 0,8 g/l e 1,5 g/l, si ha una ammenda da un minimo di 800 euro a un massimo di 3 mila e duecento: E’ prevista inoltre la sospensione della patente per un periodo compreso tra 6 mesi e un anno e l’arresto fino a sei mesi.

Se poi si supera la soglia di 1,5 g/l, allora le multe si fanno davvero importanti: da 1.500 a 6 mila euro, oltre alla detenzione da sei mesi a un anno, a cui va inoltre sommata la sospensione della patente per 1 o 2 anni e il sequestro preventivo del veicolo e sua confisca. A meno che il veicolo non sia di proprietà di un’altra persona.
Nel caso il driver in stato di ebrezza abbia provocato un incidente, allora tutte le sanzioni di cui sopra vengono automaticamente raddoppiate. Non solo: in caso di incidente, il veicolo viene sottoposto a fermo amministrativo per sei mesi.

Gli automobilisti neo patentati, poi, non devono bere nemmeno una molecola di alcol: l’unica concentrazione ammessa è pari a 0 g/l.

Il test

Esistono due modalità con cui può essere seguito l’alcol test: con un prelievo ematico – cioè con il prelievo del sangue – oppure – pratica decisamente più diffusa – con il cosiddetto etilometro. In questo secondo caso, si tratta di un esame semplicissimo e indolore: occorre solo espirare dentro una sorta di palloncino o in uno specifico boccaglio. Nel primo caso l’aria viene fatta reagire con un composto chimico mentre nel secondo caso l’eventuale presenza alcolica viene rilevata tramite degli appositi sensori. Un’ultima possibilità è il tampone salivare: in pratica viene fatto un prelievo di saliva che verrà poi analizzato.

Non opporsi

Quando si viene fermati, se si è bevuto un bicchiere in più, si potrebbe cadere nella tentazione di chiedere di non essere sottoposti al test. Ma il consiglio è di arrendersi all’evidenza: nel caso infatti si decida di rifiutarsi, si viene sanzionati con il massimo della pena, cioè si viene multati (e non solo) come se si avesse superato il limite di 1,5 grammi per litro, come se si stesse guidando in uno stato di ebrezza davvero importante.

Ultima modifica: 15 Febbraio 2019