Acquisto auto per disabili: quali sono le agevolazioni

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Comprare un’auto destinata al trasporto ma anche alla guida di un disabile è un grande impegno: negli ultimi anni sono molte le società di carrozzeria e di allestimento che si sono specializzate nella realizzazione di auto per disabili ma purtroppo bisogna anche considerare l’aspetto più concreto, e dunque che si tratta di automobili che costano parecchio di più rispetto a un normale mezzo in un listino comune. Alcune montano specifiche meccaniche personalizzate per il trasferito dei comandi di guida al volante, altre devono essere equipaggiate con allestimenti speciali come rampe idrauliche, ganci per il sollevamento, spazi protetti. Insomma, creare un allestimento specifico per il trasferimento per le persone diversamente abili non è mai semplice e spesso bisogna ricorrere a nuove progettazioni. Per tutto questo occorre un investimento non indifferente.

Come richiedere di poter scaricare l’Irpef e ottenere un’Iva agevolata

Per fortuna le norme nel nostro paese prevedono tutta una serie di agevolazioni fiscali destinate a chi acquista mezzi di questo tipo: le più importanti sono la detrazione dell’Irpef per un importo pari al 19% e un’Iva agevolata, non del 22% ma solo del 4%. Ci sono poi altre agevolazioni sussidiarie: non si paga il cosiddetto bollo, la tassa regionale sulla proprietà dei veicoli, e si è esentati anche dal pagamento del passaggio di proprietà che ha un peso di alcune centinaia di euro, questo per agevolare chi dovesse decidere di acquistare un mezzo usato.

Le esenzioni riguardano tutte le persone disabili che optano per l’acquisto di un auto per disabili: sia che abbiano anche la possibilità di guidarla sia che la debbano esclusivamente utilizzare per il trasporto affidandosi a qualche conducente. E dunque non udenti e non vedenti, disabili con handicap psichico in possesso di indennità di accompagnamento e di certificazione di grave handicap, disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni e coloro che hanno ridotte o impedite capacità motorie.

Quest’ultima categoria è quella per la quale è previsto e necessario un adattamento del veicolo. Attenzione ad altre norme importanti; potrebbe essere contestata dalle autorità fiscali l’eventualità che l’acquisto dell’auto non sia seguito a un utilizzo effettivamente dedicato al trasporto di un disabile. Purtroppo in questo paese, dove la scorciatoia e i furbetti sono sempre dietro l’angolo, è accaduto che alcuni familiari abbiano acquistato mezzi con sconti e agevolazioni millantando il suo utilizzo per il traporto dei disabili, magari perché in effetti in casa un disabile c’era ma l’utilizzo alla fine era quello di un’auto come un’altra: ed è in definitiva un caso di evasione fiscale, o di frode ai danni dello Stato. In ogni caso un danno: perché come spesso accade ogni truffa va a danno di chi avrebbe davvero diritto.

Quali sono le auto inserite nelle deroghe e a quanto ammontano gli sgravi per le auto per disabili

Le agevolazioni per l’acquisto di un auto per disabile, sono usufruibili dal disabile che risulti, di fatto, a carico della famiglia: il termine previsto è un reddito complessivo annuo non superiore ai 2.840,51 euro da cui devono essere esclusi le pensioni sociali, le indennità di ogni genere, compresa quella di accompagnamento, le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili. Le norme sono abbastanza chiare e non sono cambiate nel corso degli anni ma sia in motorizzazione che on line (vi segnaliamo in particolare i siti dedicati alla disabilità molto informati e ben fatti) contengono tutto il necessario per presentare le domande per accedere ai finanziamenti agevolati e per chiedere all’Agenzia delle Entrate le agevolazioni previste. Esistono in questo senso tabelle ben precise che distinguono le varie tipologie di mezzi.

  • Autovetture, fino a un massimo di nove posti compreso quello del conducente
  • Autoveicoli per il trasporto promiscuo, e dunque mezzi merci che a pieno carico non pesino più di 3.5 tonnellate
  • Autoveicoli specifici, destinati al trasporto di persone in condizioni particolari
  • Autocaravan, in particolare i camper con i quali si presta assistenza a disabili gravi che necessitano anche di respiratore portatile
  • Motoveicoli
  • Motoveicoli per il trasporto promiscuo (trasporto massimo per sette persone)
  • Motocarrozzette (motoveicoli a tre ruote)

Si parlava di una detrazione del 19% per l’Irpef che, è opportuno sottolinearlo, non riguarda solo l’acquisto ma anche le riparazioni, eccezion fatta per l’ordinaria manutenzione. Bisogna anche dire che c’è un tetto massimo di spesa che è di poco superiore ai 18mila euro. Da tempo, visto il notevole rincaro sia delle auto che dei mezzi destinati all’assistenza dei diversamente abili, le associazioni dei disabili chiedono con insistenza che questo tetto venga finalmente rivisto e alzato, almeno del 30%.

Se per il veicolo si utilizza la detrazione standard per il suo allestimento sono disponibili anche ulteriori detrazioni, sempre del 19%. Escluse invece dai privilegi le cosiddette minicar che possono essere acquistate senza patente. La detrazione può essere richiesta una sola volta nel corso di un quadriennio. Ma supponiamo che il mezzo subisca un grave incidente: la norma prevede che sia possibile riottenere questo beneficio se il mezzo danneggiato venga cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico. Stesso discorso in caso di furto: al netto dell’eventuale rimborso assicurativo e sempre con un tetto di 18mila euro si può nuovamente accedere al beneficio di legge.

Per quanto riguarda invece l’IVA al 4% ci sono dei tetti: non oltre i 2000 cc per i motori a benzina e non oltre i 2800 cc per i motori a gasolio. La macchina deve essere intestata al disabile che ne farà utilizzo, non a un familiare – nemmeno se ha una delega del disabile – né a un’associazione, a un’azienda, a una società o a un libero professionista. È previsto anche l’acquisto in leasing del mezzo, sempre con un’Iva al 4% ma il locatore deve inserire nel vincolo contrattuale la sua volontà di riscattare il mezzo al termine del finanziamento.

Ultima modifica: 17 Giugno 2019