Uber pronta per Wall Street, quotazione da 120 miliardi

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Lo sbarco in Borsa più annunciato di sempre potrebbe valere 120 miliardi di dollari. Uber, con i suoi 75 milioni di utenti e tre milioni di autisti in 65 città nel mondo, è stata valutata più di General Motors, Ford ed Fca messe assieme da Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Uber

La stima delle due banche d’affari è stata fatta in vista di un’eventuale Ipo, che potrebbe avvenire all’inizio del prossimo anno, in anticipo quindi sull’ipotesi di debuttare in Borsa entro fine 2019, a dieci anni esatti dalla nascita.

La previsione, riportata da persone vicine al dossier, è quasi doppia rispetto alla valutazione di Uber nell’ultimo round di raccolta fondi, avvenuto appena due mesi fa. I documenti delle banche d’affari contenenti le proposte di valutazione costituiscono in genere il passo prima del processo di quotazione.

L’accordo con Toyota potrebbe fare impennare il valore a Wall Street

A fine agosto un accordo con Toyota ha spinto ulteriormente in alto il valore di Uber. Mezzo miliardo di dollari per una scommessa strategica volta a sviluppare vetture a guida autonoma.

Con obiettivi di riduzione dei costi e di miglioramento della sicurezza in strada. Uber ha da poco annunciato un piano di riorganizzazione delle attività in cui rinuncia alla realizzazione di una flotta di auto autonome di sua proprietà. A favore di un rafforzamento delle partnership con le case automobilistiche.

Uber pronta per Wall Street, quotazione da 120 miliardi

L’investimento del costruttore giapponese prevede un’integrazione di tecnologie Uber su veicoli realizzati ad hoc da Toyota a partire dal 2021. L’azienda che ha rivoluzionato il mondo dei taxi è ancora alle prime fasi nel processo di ricerca delle banche che faranno da consulenti, ma un passo decisivo verso l’Ipo è stato compiuto da Uber lo scorso agosto, quando ha assunto Nelson Chai come chief financial officer.

Il ruolo era rimasto vacante per ben tre anni. Ma è necessario per presentarsi ai potenziali azionisti, alle banche e ai regolatori, principale priorità dell’amministratore delegato Dara Khosrowshahi. Negli ultimi mesi Uber ha decisamente cambiato marcia. Archiviati gli scandali dell’epoca Kalanick, Khosrowshahi sta rivoluzionando il management. E cercando di mettere un freno alle perdite che sarebbero, secondo gli analisti, di quasi un miliardo di dollari ogni trimestre.

Chai dovrà rassicurare gli investitori sulla bontà del piano strategico di Uber e sulla capacità di tenuta finanziaria. La società californiana sta diversificando il business. Puntando anche su bici e scooter elettrici in sharing per le città. Ma come ha chiarito Khosrowshahi l’iniziativa non genererà profitto nel breve periodo.

Elena Comelli

Ultima modifica: 17 Ottobre 2018