Al quarto giro di giostra, Seat Leon punta a prendere tutto. La nuova generazione della compatta spagnola è cresciuta sotto ogni aspetto: design, tecnologia, piacere di guida, spazio a bordo, offerta di motori.

Un’auto completa, difficile trovare lacune: più facile rimanerne affascinati. Se ce ne fosse stato ancora bisogno, Leon si sdogana definitamente. Non è più “solo” un’auto giovane e avanzata.

Entra subito in confidenza con la portiera che proietta “Hola!” sull’asfalto, come il sistema a riconoscimento (non solo comando, perché si adatta alla cadenza di chi sta in abitacolo) che si attiva con “hola, hola”. 

Lo stile si è evoluto, con un frontale più aggressivo in stile Tarraco, ma è la coda a fare la differenza. Con la linea continua a led sul portellone come messaggio di benvenuto: senza pari, per detto nella sua categoria.

A questo Leon aggiunge un passo allungato di 50 millimetri (2686 mm) che la rende più spaziosa nei confronti delle “cugine” Golf, A3 Sportback (e cinque centimetri non sono pochi)  ma anche di BMW Serie 1 o Mercedes Classe A per puntare in alto.

Il passo lungo è anche un plus speciale nella guida, grazie a una maggiore rigidità nel telaio che permette una precisione eccellente nelle curve veloci. Forma e sostanza, dicevamo: l’abitacolo presenta un volante nuovo, la plancia digitale ben visibile e consultabile.

Leon presenta un portafoglio completo di motorizzazioni, tutte abbinabili con cambio manuale o automatico DSG a doppia frizione. 

Turbo benzina a tre cilindri (1.0 da 90 e 110 cv), quattro cilindri (1.5 da 130 e 150 cv), il “faticatore” 2.0 Diesel TDI (110 e 150 cv), lo sportivo green plug-in ibrido, che eroga 204 cavalli e permette con la batteria ricaricabile di percorrere 60 km in modalità elettrica.  Arriverà la versione a metano, col 1.5 da 130 cv studiano per funzionare col gas naturale: con 3,5 euro percorrerà 100 km: autonomia di circa 500 chilometri.

Seat Leon eTSI FR: come va l’ibrida

Oggetto della nostra prova è invece il quinto elemento. Leon eTSI, la mild hybrid, abbinata al cambio DSG e nell’allestimento top FR.  L’ibrido leggero è composto da una batteria al litio e un alternatore starter con comando a cinghia. Che riavvia il motore dopo un fermo, fornisce uno spunto di coppia.

Di suo il 1.5 turbo benzina ci mette 150 cavalli e 250 Nm da 1.500 giri, con la disattivazione di due cilindri quando è richiesta poca potenza.

Il quadro è senza dubbio virtuoso. Testata in vari scenari, autostrada, extra-urbano, città, le tortuose salite e discese intorno al lago di Garda, Seat Leon eTSI FR ha esibito un comportamento di alto livello. Stabile e precisa nei tratti veloci, grazie come detto al telaio, agile anche nello stretto.

Un ottimo equilibrio, che infonde sicurezza lasciando spazio a un vero piacere di guida. Con un buon comfort generale. Il cambio DSG è un ottimo aiuto, non sportivissimo, ma molto fluido e ottimamente in sintonia, al pari dello sterzo , con questa “ibrida leggera”.

Che, usata senza remore, ha percorso una media di 16/17 km litro, lasciando intravedere potenzialità ancora maggiori se portata con attenzione. Consumi quasi da Diesel per Seat Leon eTSI FR. Chapeau.

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Seat Leon parte da un prezzo di 19.500 euro per l’allestimento Style, che di serie offre la plancia interamente digitale (Virtual Cockpit), i fari a led, i cerchi in lega da 16 pollici, il clima automatico, l’avviamento senza chiave, il cruise control e il sistema di differenziale elettronico.

Gli ADAS di serie sono Front Assist con sistema di frenata di emergenza e rilevamento pedoni e ciclisti, Lane Assist,  Sistema di rilevamento stanchezza, Sistema E-Call (chiamata di emergenza). A salire ci sono gli allestimenti Business, XCellence e FR. Non manca davvero nulla a nuova Leon.

Seat Leon eTSI FR, la galleria fotografica

Seat Leon eTSI FR, la prova: l'ibrida sorprende per brio e consum

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Ultima modifica: 7 Luglio 2020