Omicidio Stradale, le polemiche un parere autorevole

3037 0
3037 0

Omicidio stradale, c’è troppa fretta di cambiare?

Quante polemiche sull’omicidio stradale. Riportiamo l’autorevole editoriale di Giordano Biserni, presidente di ASAPS, l’associazione dei sostenitori e degli amici della Polizia Stradale

La “macumba” contro la legge 41 del 24 marzo 2016 sull’Omicidio e lesioni stradali (Omicidio Stradale), approvata dopo cinque passaggi in Parlamento e due ducie è iniziata quasi subito. Ma sul nire dell’anno sono esplosi diversi mortaretti che, in una sorta di primo assalto quasi organico, hanno preso di mira la legge, mettendone in discussione l’ef cacia e in rilievo i possibili difetti. Oltre ai soliti quotidiani che l’hanno avversata sin dalla nascita c’è stata una precisa presa di posizione da parte di un gruppo di senatori e deputati con in testa Carlo Giovanardi (il Senatore aveva parlato anche del pericolo di innumerevoli arresti obbligatori che come ASAPS avevamo previsto in un centinaio o poco più e così sarà) che, secondo un lancio dell’ANSA del 22 dicembre scorso
ne hanno chiesto addirittura l’abolizione o comunque la sostanziale modifica.

Poi ci si è messo anche L’Espresso con Repubblica in un articolo del 27 dicembre,ricchissimo di dati e confronti sui risultati dei primi 5 mesi dall’entrata in servizio permanente effettivo della legge sull’Omicidio stradale, (viene preso in esame il periodo luglio – novembre 2016 ma la legge n.41 è entrata in vigore il 25 marzo 2016). Ma arriva però a conclusioni abbastanza discutibili quando afferma che i risultati “sono estremamente deludenti: incidenti, morti e feriti scendono del 3,1%, 4,8% e 3,7%.” Sì certo si poteva sperare anche in qualcosa di più, tuttavia mi sembra un po’ presto per trarre conclusioni e parlare di risultati “estremamente deludenti”. Un giudizio perentorio sul quale onestamente non sono per niente d’accordo.

Premesso che la legge sull’Omicidio stradale non è nata con speci ci scopi dissuasivi come invece la legge sulla Patente a punti con la quale nell’articolo viene sviluppato il confronto, ma ha la connotazione e il più normale scopo di rendere giustizia alle vittime della strada che no al 24 marzo 2016 di fatto non ottenevano mai giustizia vera, mi sembra abbastanza discutibile che un calo di 40 morti nei primi cinque mesi dall’entrata in vigore della legge, passati da 604 a 564 (dati Polstrada riportati nell’articolo), con un bel segno meno del 6,62% (e non -4,8% se abbiamo letto bene l’articolo) sia poi così poco come sembra voler dire il contenuto dell’inchiesta. Tenuto anche conto che abbiamo esaminato proprio a novembre i dati de nitivi Istat dell’anno 2015, dove la mortalità ha fatto segnare invece un incremento dell’1,4%. Questo intanto signi cherebbe un ritorno subitaneo al segno meno, la positiva costante dei 15 anni precedenti.

Si consideri inoltre una valutazione essenziale che forse è sfuggita al bravo curatore dell’inchiesta. Il calo di 40 vittime mortali nei primi sei mesi dall’approvazione dell’Omicidio stradale corrisponde ad una esatta diminuzione, abbiamo visto, del 6,62%. Se venisse confermato questo dato e mantenessimo questo calo percentuale nei 5 anni dal 2016 al 2020 otterremo nel secondo lustro di questo decennio un segno meno pari al 33,1%! Si consideri che nei primi 5 anni dal 2011 al 2015 ci siamo fermati ad un calo esattamente della metà pari a un complessivo -16,7%.

Ma la cosa fantastica sarebbe che con questa media raggiungeremmo nel 2020 di fatto l’obiettivo del dimezzamento delle vittime rispetto al 2010 con un calo del 49,8%! (16,7 +33,1%). In pratica quel meno 50% che ci richiede l’UE. Scusate se è poco, visto che lo abbiamo fallito nel decennio scorso. Magari venisse confermato quel calo del 6,62% dei morti ogni anno sulle strade!! Sarebbe un risultato eccezionale al quale forse sta contribuendo proprio anche la discussa legge sull’Omicidio stradale.

Certo condividiamo invece che la parte della legge che prevede la revoca della patente per 5 anni in conseguenza di ogni incidente che provochi lesioni gravi, anche senza abuso di alcol o droga, con referti cumulabili e procedibilità d’uf cio è sbagliata , è una delle parti che va corretta e ne abbiamo parlato più volte. Ma questo aspetto discutibile e discusso della legge non deve essere un buon motivo per demolirla! Per di più con numeri e percentuali che vanno letti invece molto positivamente!

Per un bilancio de nitivo e uf ciale dobbiamo aspettare e siamo comunque ottimisti. In questo numero de il Centauro mettiamo però alcune voci discordanti a confronto, il sottosegretario Cosimo Ferri e l’avvocato Fabio Piccioni, per una prima analisi che proseguirà poi in un convegno programmato a Verona dal comune ed ASAPS per il prossimo 24 marzo in occasione del primo compleanno della legge.

Ultima modifica: 24 Febbraio 2017