Il 2018 si appresta a diventare un altro grande anno per la Ferrari, che a dispetto dei risultati in Formula 1 non al top si ‘consola’ registrando un ottimo bilancio trimestrale, ma al di sotto delle stime degli analisti (da qui il tonfo in Borsa, con chiusura a -1%).

La casa di Maranello ha consegnato 2.262 automobili da luglio a settembre, 216 in più rispetto allo stesso periodo del 2017, mentre il volume d’affari è salito da 836 a 838 milioni di euro (+0,3% sul 2017) e il guadagno netto ha raggiunto i 146 milioni (+5%), l’ebitda di 278 milioni (+5%) e l’ebit di 203 milioni (+0,4%). Sono diminuiti anche i debiti, che al 30 settembre erano di 372 milioni (-100 milioni).

Le parole di Louis Camilleri, ad della Ferrari

Questo trimestre è stato particolarmente solido, influenzato positivamente dal Patent Box e in linea con le nostre attese. Siamo sulla strada giusta per raggiungere tutti i target 2018. Gli effetti sulla liquidità si vedranno nel IV trimestre. Abbiamo un portafoglio ordini importante per tutti i modelli“.

I conti del terzo trimestre 2018

L’area più redditizia per il Cavallino rimane l’Europa, dove da luglio a settembre ha venduto 1.005 auto (102 in più). Più che nelle Americhe (770), in Cina e Hong Kong (162) e nel resto della zona Asia-Pacifico (325). A trainare le vendite sono state le Ferrari col motore a 8 cilindri (+11,4%), ma quelle con il V12 non hanno sfigurato (+7,9%): merito della 812 Superfast, che ha assorbito le vendite inferiori de LaFerrari Aperta.

Ferrari 812 Superfast

Il giro d’affari della Ferrari deriva per la gran parte dalle vendite di auto e pezzi di ricambio, che hanno contribuito per 616 milioni, mentre sponsor e vendite di motori hanno generato ricavi per 128 milioni (+4) e 70 milioni (-18).

Ferrari 812 Superfast, la prova di QN Motori

Alla luce di questi numeri la Ferrari conferma i risultati stimati per il 2018. Che dovrebbe terminare oltre quota 9.000 auto vendute, con un volume d’affari superiore a 3,4 miliardi di euro e un utile netto di 1,1 miliardi. Il debito dovrebbe scendere al di sotto dei 350 milioni.

Faremo due importanti lanci di modelli nella prima metà del 2019“. Ha detto Camilleri, ricordando però che ci sono tempi diversi tra lancio e produzione. Per quanto riguarda i modelli Icona, le Ferrari Monza Sp1 e Sp2, l’ad ha spiegato che è troppo presto per vedere gli effetti sulle vendite. Il manager ha aggiunto che: “La Ferrari Portofino ha permesso di attrarre nuovi clienti“.

Elena Comelli

Ferrari Portofino

Ultima modifica: 7 Novembre 2018