Produrre diesel dagli alberi morti. Ecco come fare

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La ricerca di fonti alternative e più pulite di energia per i motori del futuro non passa solo dal mondo dell’elettrico. Da anni si è già avanti nel campo tradizionale dei combustibili di origine vegetale (vedi bio diesel, ad esempio). Una delle più recenti scoperte in questo genere arriva dagli Stati Uniti. All’Università di Washington un team di ricercatori sta sviluppando un sistema che permette di ottenere diesel dagli alberi morti.

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COME FUNZIONA
La tecnica di base si chiama pirolisi veloce ed è in realtà già nota e ampiamente utilizzata per realizzare oli da materiali organici. Nel rapporto pubblicato su Science Direct si parla di un affinamento di tale sistema. La pirolisi veloce funziona così: si scalda il materiale a una temperatura di 500 gradi centigradi (in assenza di ossigeno), fino a vaporizzarlo. A questo punto lo si raffredda, ottenendo un liquido combustibile scuro soprannominato bio olio. I ricercatori americani hanno inserito un passaggio in più in questo processo. Il loro obiettivo è di aumentare la capacità di questo combustibile aggiungendo degli speciali catalizzatori, in grado di rendere l’olio molto simile ai tradizionali combustibili per motori.

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APPROFITTARE DI UN’EMERGENZA
L’idea nasce da una situazione di emergenza. Negli Stati Uniti, infatti, una specie di coleottero (il pissode o punteruolo del pino) da tempo sta seminando distruzione nelle foreste della zona occidentale del paese. La sua azione uccide le piante interrompendo la circolazione di acqua e nutrienti al loro interno. Un danno che rende inoltre inutilizzabile la legna (se non per essere bruciata). Con la soluzione in corso di studio degli scienziati di Washington si potrebbe perlomeno riuscire a riutilizzare tutto questo materiale.

UN SISTEMA EFFICIENTE
Un dato positivo di questa trovata sta nel fatto che per effettuare tale processo di pirolisi veloce “aggiornata” sono sufficienti dei laboratori mobili, piccoli furgoni che permettono di produrre il diesel direttamente sul posto. In questo modo si potrebbero ottenere ottimi risultati in termini di economicità ed efficienza.

Ultima modifica: 4 Maggio 2017