Ecco come Nissan vuole riciclare le vecchie batterie di auto elettriche

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Nissan da tempo si interroga e lavora per risolvere una delle conseguenze più serie e potenzialmente negative legate allo sviluppo della mobilità elettrica, ossia cosa fare delle batterie dei veicoli elettrici arrivate a fine vita. Già dieci anni fa, al debutto della Leaf sul mercato, Nissan diede vita a 4R Energy (una joint venture con Sumitomo), società dedicata al ritiro e al riciclo delle vecchie batterie auto.

Mentre il mercato delle auto elettriche prende piede, ecco che arrivano le prime vecchie batterie e il lavoro di 4R Energy comincia a incrementare. L’azienda che fa capo a Nissan classifica le batterie che ritira in tre categorie: A, B, C.

Le batterie di grado A hanno ancora componenti tutto sommato a posto, che possono essere riutilizzate in batterie nuove per nuovi veicoli elettrici. Se il voto ottenuto è invece una B, allora significa che le batterie, o le loro componenti, possono sì essere ancora utilizzate, ma per utilizzi differenti, che richiedono prestazioni meno dure, come macchinari industriali o grandi accumulatori statici di energia. Una cosa simile si trova già in Giappone, sull’isola artificiale di Ymershima, al largo di Osaka. Qui le batterie di 16 veicoli elettrici sono state riconvertite in accumulatori di elettricità proveniente da un parco di pannelli solari presente sulla stessa isola. Il loro compito è di conservare energia e fornirla in caso di emergenza.

Le batterie di grado C, infine, possono avere anche loro ancora qualcosa da dire, fungendo da generatori di energia di emergenza in caso di blackout in contesti piccoli, come case, uffici o negozi.

Eiji Makino, CEO di 4R Energy, spiega che questo genere di gestione efficiente delle batterie non solo aiuta l’ambiente, ma fornisce ai proprietari delle auto un’ulteriore risorsa in grado di accrescere il valore delle loro auto usate.

Ultima modifica: 2 Febbraio 2021