Ineos «Crediamo che l’ idrogeno sia il carburante del futuro»

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Ineos, il principale operatore di elettrolisi in Europa, il processo necessario per la produzione di idrogeno pulito e a basse emissioni di carbonio, ha confermato il proprio investimento di 2 miliardi di euro nell’idrogeno verde con il lancio di una campagna di sensibilizzazione.

La campagna è iniziata con la pubblicazione sul Sunday Telegraph di un incisivo editoriale sull’economia dell’idrogeno scritto da Sir Jim Ratcliffe, fondatore e presidente di Ineos.

L’iniziativa prosegue oggi con una campagna multimediale nazionale che include pubblicità d’impatto su manifesti e canali digitali, oltre a un’esposizione di autobus alimentati a idrogeno e la presenza a Glasgow in occasione della COP26.

Le parole di Sir Jim Ratcliffe

Crediamo che l’idrogeno sia il carburante del futuro e in Ineos siamo determinati ad assumere un ruolo guida nel suo sviluppo. Utilizzato in una cella a combustibile, l’idrogeno produce solamente acqua ed è l’occasione migliore per il Regno Unito di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio”.

Ineos Automotive sta inoltre vagliando nuove opportunità nell’economia dell’idrogeno e sta al momento sviluppando una versione dimostrativa del suo 4X4 Grenadier dotata di celle a idrogeno.

L’idrogeno è una fenomenale fonte di energia pulita e può essere utilizzato come materia prima per l’industria ma anche come fonte di energia per abitazioni e trasporti. Può svolgere un ruolo basilare nella riduzione delle emissioni di gas serra del Regno Unito. Per tale motivo Ineos si impegna ad avere un ruolo guida nella rivoluzione dell’idrogeno.

Ineos è il principale operatore di elettrolisi in Europa, una tecnologia essenziale che utilizza energie rinnovabili per produrre idrogeno per la generazione di energia, i trasporti e l’utilizzo industriale.

Ineos produce e utilizza già 400.000 tonnellate di idrogeno a basse emissioni di carbonio ogni anno, l’equivalente di circa 2 miliardi di litri di gasolio. Sa come produrlo, trasportarlo, stoccarlo e utilizzarlo.

Il suo duplice ruolo di produttore e utilizzatore di idrogeno pone Ineos in una posizione unica, al centro dello sviluppo dell’idrogeno verde. Per questo motivo, è stata annunciata l’intenzione di investire 2 miliardi di euro nella nuova produzione di idrogeno verde in Europa.

Ineos lancia inoltre un’importante campagna di sensibilizzazione a favore dell’idrogeno per richiamare l’attenzione sia sui benefici sia sulle applicazioni di questo gas. La campagna includerà pubblicità d’impatto su manifesti e canali digitali a Londra e Glasgow, un tour nel Regno Unito con autobus alimentati a idrogeno e la presenza di un veicolo alimentato a idrogeno alla COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Sir Jim Ratcliffe ha aggiunto

I veicoli elettrici sono ideali per la città e gli spostamenti brevi. Ma l’idrogeno è decisamente migliore per i viaggi più lunghi o per trasportare carichi più pesanti ed è perciò necessario un investimento immediato per la distribuzione dell’idrogeno e la creazione di stazioni di rifornimento dedicate.

La divisione Ineos Automotive dell’azienda sostiene l’introduzione di celle a combustibile a idrogeno come tecnologia di propulsione pulita per le versioni future del 4X4 che sta per entrare in produzione. Grazie a un accordo di collaborazione siglato nel novembre 2020, il concept del Grenadier con celle a idrogeno utilizzerà la tecnologia sviluppata da Hyundai Motor Company. I test inizieranno entro la fine del 2022.

Sul lungo termine, l’idrogeno contribuirà notevolmente alla riduzione delle emissioni di gas serra anche per quanto concerne il riscaldamento domestico, dove il gas naturale potrà essere sostituito con l’idrogeno.

Laddove possibile Ineos continuerà a dare la priorità alla produzione di idrogeno verde, creato a partire dall’acqua e utilizzando l’elettrolisi alimentata da energie rinnovabili, ma sta anche investendo nella produzione di idrogeno blu, che prevede un sistema di cattura e di stoccaggio sotterraneo della CO2.

Sir Jim Ratcliffe infine si rivolge al governo britannico.

Il problema è che l’industria non può fare molto di più, è il governo britannico a dover iniziare a investire nello sviluppo della nostra infrastruttura dell’idrogeno per consentire un utilizzo nettamente più diffuso di questo gas. Al momento siamo molto indietro rispetto all’Europa e il divario sta iniziando a crescere”.

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Ultima modifica: 18 Ottobre 2021