Fiat Panda biometano: da Milano al Festival dell’Acqua di Bari

In occasione del Festival dell’Acqua, che si svolge in questi giorni a Bari, la Fiat Panda Natural Power – che FCA ha fornito al Gruppo CAP per essere alimentata dal biometano prodotto dai reflui fognari trattati presso l’impianto di Niguarda-Bresso dell’azienda milanese – è stata esposta nel cortile dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dove si svolge la manifestazione.

La Panda Natural Power è dotata del motore bicilindrico TwinAir di 0.9 litri in grado di erogare 80 cv quando alimentata a gas naturale. Commercializzata dalla fine del 2006 (con il 1.2 a 4 cilindri) dall’anno successivo è stata la vettura a gas naturale più venduta in Europa e alcuni mesi fa ha superato l’importante traguardo dei 300 mila esemplari prodotti.

Partita da Milano sabato 7 ottobre la Panda Natural Power (caratterizzata con la scritta #BioMetaNow) è arrivata a Bari il giorno successivo, dopo un paio di tappe.

La prima a Rimini, per annunciare la sua presenza alla prossima edizione di Ecomondo (che si svolgerà a novembre), e una seconda a Cascia, dove il Gruppo CAP ha avviato la realizzazione di una struttura antisismica polivalente che ospiterà aule scolastiche e uffici pubblici oggi inagibili.

È proprio nel campo dell’economia circolare e del riutilizzo di ciò che già si produce che si giocano oggi le sfide più affascinanti per una mobilità sostenibile, e la Panda Natural Power esposta a Bari è la testimonial ideale per discutere su come utilizzare razionalmente le risorse per uno sviluppo veramente sostenibile del territorio, come trasformare i depuratori in bioraffinerie che dall’acqua di fogna recuperano energia sotto forma per esempio di biometano.

In base agli studi di Gruppo CAP si stima che il solo depuratore di Niguarda-Bresso potrebbe arrivare a produrre quasi 342 mila chilogrammi di biometano, sufficienti ad alimentare 416 veicoli per 20 mila chilometri all’anno: oltre 8 milioni 300 mila chilometri, equivalenti a oltre duecento volte la circonferenza della Terra.

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Come si ottiene il biometano

Il biometano è un biocombustibile che si ottiene sia dall’acqua di scarto, come in questo caso, sia dagli scarti di biomasse di origine agricola (che si rinnovano nel tempo e che nel loro ciclo di vita hanno incorporato il carbonio presente nell’atmosfera), sia dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani della raccolta differenziata.

FCA e Gruppo CAP sostengono il biometano soprattutto per il suo potenziale strategico nell’abbattimento delle emissioni. Il progetto BioMetaNow è finalizzato anche alla promozione del biometano e alla dimostrazione delle sue reali efficienza, sostenibilità e utilizzo.

Inoltre, può essere un potente alleato nella lotta ai cambiamenti climatici, come in quella all’inquinamento atmosferico e nella grande sfida della gestione dei rifiuti. Ha importanti possibilità d’impiego, tanto nel nuovo sistema energetico italiano, quanto nell’ambito dell’economia circolare europea.

Biometano dalle acque reflue
Un impianto di depurazione delle acque reflue (Foto: Olycom)

I vantaggi del biometano

I vantaggi del biometano ricavato da origini biologiche sono numerose e reali: innanzitutto è un carburante rinnovabile e quindi virtualmente inesauribile, che assicura livelli di emissioni inquinanti e di gas serra allo scarico particolarmente contenuti.

Inoltre, il suo impatto ambientale dal “pozzo alla ruota” è pari a quella delle auto elettriche, non richiede modifiche rispetto alle auto già alimentate a metano, la rete di distribuzione nazionale esistente è pronta e in fase di espansione, riduce la dipendenza dal petrolio, crea occupazione nella filiera nazionale, contribuisce alla sostenibilità economica di aziende agricole e allevamenti, permette il riutilizzo efficiente dei rifiuti.

Ultima modifica: 11 Ottobre 2017