Autonomia di 1.000 km, dalla Cina arrivano le batterie a stato semisolido

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Nio, il gruppo automobilistico cinese presente in Europa da un paio d’anni, si appresta a lanciare un’auto elettrica con un’autonomia di mille chilometri. Recentemente, l’azienda ha annunciato l’intenzione di entrare nel mercato europeo anche con il marchio secondario Firefly, che si concentra su veicoli elettrici economici. Questo sviluppo potrebbe rappresentare una sfida per i produttori automobilistici europei, poiché la berlina elettrica proposta da Nio potrebbe avere un’autonomia da 1000 km e prezzo inferiore a 30.000 euro, caratteristiche abbinate a prestazioni superiori anche rispetto ai modelli di fascia alta prodotti in Europa.

La messa in produzione di batterie semisolide in grado di raddoppiare l’autonomia dei veicoli non è solo una voce di corridoio. La notizia, riportata dai media cinesi, si riferisce a documenti depositati da Nio presso il Ministero dell’Industria cinese, che contengono le nuove specifiche tecniche per le batterie destinate a questi veicoli.

Batterie a stato semisolido, il progetto di Nio

Nio sarebbe pronta ad equipaggiare tre modelli con batterie da 150 kWh, utilizzando un elettrolita ibrido solido-liquido e una densità energetica di 360 Wh/kg. Tuttavia, l’obiettivo è quello di adottare queste batterie per l’intera gamma di prodotti. Rimangono ancora molti punti da chiarire, a cominciare dai costi. Le batterie semisolide, infatti, non sono ancora diffuse sul mercato dei veicoli elettrici ed è molto probabile che abbiano un costo elevato. Resta da vedere se Nio le includerà di serie su alcuni modelli o, viceversa, le offrirà come optional (almeno nella fase iniziale di lancio) o attraverso un servizio di noleggio presso la propria rete di stazioni di cambio batteria.

La tecnologia semisolida sviluppata da Nio si prepara a rivoluzionare la mobilità elettrica, offrendo autonomie doppie rispetto ad oggi. Nel frattempo, un altro colosso cinese, Catl (Contemporary Amperex Technology), ha presentato a fine aprile al salone dell’auto di Shanghai una super batteria al litio semisolida, con una densità energetica fino a 500 Wh/kg. I manager di Catl hanno spiegato che la produzione in serie delle batterie per l’automotive dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno, mentre si sta già lavorando per possibili impieghi anche nel settore aeronautico, grazie alle caratteristiche di sicurezza, durata e affidabilità delle batterie.

Ci sono anche nuovi sviluppi nel campo delle batterie al sodio, che offrono grandi promesse per le auto elettriche, soprattutto per quelle di dimensioni ridotte destinate all’uso urbano. Queste batterie hanno una densità energetica inferiore rispetto a quelle al litio, anche se la situazione sta cambiando rapidamente. Le batterie al sodio presentano diversi vantaggi, tra cui costi più bassi, maggiore durata e la possibilità di ricaricare più velocemente le batterie con un minore degrado tra un ciclo e l’altro. Catl dovrebbe lanciare entro la fine del 2023 una batteria al sodio con una densità energetica di circa 160 Wh/kg. Nio, Catl e non solo: a inizio marzo, il produttore cinese Jac Motors ha presentato la prima auto elettrica con batterie al sodio da 25 kWh.

Le aziende cinesi e il primato nell’elettrico

Le grandi industrie automobilistiche cinesi vantano un primato indiscusso nel settore dell’auto elettrica. Questo primato riguarda sia le materie prime per le batterie e i microchip, di cui la Cina ha quasi il monopolio, sia la ricerca, grazie al sostegno del governo di Pechino. Ora che il mercato interno cinese sta rallentando, la Cina punta a conquistare nuovi mercati, anche attraverso la creazione di basi produttive che consentono di aggirare dazi e restrizioni.

Un esempio di questo approccio è l’annuncio fatto di recente: la Cina investirà 3 miliardi di euro nel settore automobilistico in Ungheria nei prossimi anni. Se Budapest sta diventando la principale destinazione per gli investimenti cinesi in Europa, molti paesi dell’UE sono già stati oggetto di investimenti cinesi.

È innegabile che la svolta verso l’elettrico abbia aperto le porte a numerosi gruppi del gigante asiatico. Nomi come Aiways, Byd, MG, Seres, Geely, Chery, Zeekr, Fengshen, Saic e Nio erano in gran parte sconosciuti agli automobilisti europei, ma ora rischiano di mettere in difficoltà i marchi automobilistici europei più affermati.

Ultima modifica: 16 Giugno 2023