Auto, la sostenibilità anche negli interni: materiali riciclati, “pelle di caffè” e cellulosa

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Mobilità ecosostenibile e neutralità climatica entro il 2050: un’utopia o un obiettivo concretamente raggiungibile? In questi giorni il dibattito è quanto mai acceso ed è arrivata la brusca frenata sul divieto di vendita, a partire dal 2035, di veicoli con motore a combustione nella zona UE. Dopo l’intesa raggiunta dal Parlamento europeo e dagli Stati membri nell’ottobre 2022, il voto in Consiglio sembrava cosa fatta. E invece… In una situazione di stallo riguardo alle tecnologie di propulsione – a dirla tutta prevedibile perché parlare di “green car” in teoria è facile, ma poi le implicazioni reali economiche e occupazionali di certe scelte non possono non essere prese in considerazione -, può rivelarsi una mossa vincente spostare l’attenzione anche sugli interni. Volkswagen ne è un esempio lampante.

La ricerca sugli interni tra creatività e innovazione

Volanti ricoperti da pelle non animale, finiture per sedili create con cellulosa o materiali riciclati dalle bottiglie di plastica: nell’ottica di ridurre la propria “impronta ecologica”, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di modelli elettrici, Volkswagen ha deciso di puntare su un approccio decisamente creativo, come la “pelle di caffè”, abbandonando, così, l’utilizzo del poliuretano, materiale plastico molto utilizzato e versatile ma non certo particolarmente ecologico. Già dal 2021 i ricercatori si sono orientati su un’alternativa lavorando con i materiali di riempimento, da qui l’idea di sfruttare la pellicola argentea che si stacca dai chicchi di caffè durante la tostatura, una materiale organico “asciutto” che facilita la successiva lavorazione.

L’importanza dei materiali riciclati

Plastica marina o plastica proveniente da vecchie bottiglie (63 da mezzo litro per la precisione) sono già alla base del materiale usato per le copertura dei sedili del Bulli, il leggendario van della Volkswagen. Nello specifico, il materiale superiore di un coprisedile viene realizzato con filato Seaqual la cui composizione proviene al 10% da detriti marini raccolti e per il restante 90% da filato PES riciclato, il che consente di ottenere una riduzione delle emissioni di carbonio del 32% nel processo di produzione, rispetto ai materiali di superficie convenzionali. Di plastica riciclata (al 100%) sono realizzate anche le superfici del rivestimento del pavimento e del padiglione. Una scelta quasi pioneristica che, ora, sarà gradualmente introdotta anche per gli altri modelli della famiglia ID.

La nuova frontiera: cellulosa per i sedili

La ricerca di nuovi materiali sostenibili non si ferma, ma è in continua evoluzione. Alla Open Hybrid LabFactory di Wolfsburg, si lavora costantemente sullo sviluppo di materie plastiche da materiali riciclati e l’utilizzo di materiali naturali nei cicli biologici che possano apportare miglioramenti sostanziali all’economia circolare. L’idea è di automatizzare i processi di smontaggio per separare i materiali in modo economico. In particolare, si vuole puntare su biomateriali che possano essere generati anche in laboratorio. E la cellulosa sembra proprio essere il candidato perfetto. Nella sua forma naturale, la cellulosa pura si trova nelle pareti cellulari delle piante e, in laboratorio, può essere generata dai batteri. Il polimero naturale è molto stabile e resistente; è anche adatto ai processi di riciclaggio in auto e può essere compostato. L’utilizzo commerciale potrebbe richiedere circa sette anni.

Ultima modifica: 16 Marzo 2023