Il segno dei tempi è nella anteprima che il nostro Francesco Forni dedica all’anno che è arrivato. La lista delle nuove auto in arrivo nel 2019 si allunga fino a 50. Ma se stringiamo la rosa a cinque nomi, ecco che il segnale di svolta è molto forte. Ben tre hanno motori elettrici o ibridi, a conferma di una tendenza che andrà a radicalizzarsi nei mesi a venire.

La propulsione ibrida, in particolare, è quella che offre le maggiori garanzie di guadare in sicurezza lo stagno che ci divide dal taglio di emissioni previsto per il 2021 (95 g/km). Arrivare a quella scadenza con un’auto che abbia già bassi valori inquinanti sarebbe un’ottima premessa in vista dell’ultimo balzo normativo.

Quindi non sorprende l’attenzione di Honda per Urban EV, la citycar a impatto zero, pensata per le grandi metropoli. O la scelta di FCA di proporre una Renegade ibrida plug-in, cioè con ricarica alla spina di casa, per avvicinarsi con un modello di grande successo a un mondo nuovo.
Il nodo Tesla
Discorso a parte merita Tesla Model 3, pensata come la vettura più popolare del costruttore americano Elon Musk. Il suo sbarco in Europa, rinviato più volte, avverrà nel 2019. Determinante sarà il prezzo che l’auto avrà nei mercati del vecchio continente. Se sarà sotto i 40 mila euro, acquisterà più appeal.

Ma a proposito di ibrido e di basse emissioni, ecco alcuni dati che fanno riflettere. Solo quattro gruppi, due dei quali di auto di lusso, sarebbero in grado di rientrare nei limiti previsti per il 2021, senza dover pagare multe salatissime. E nessuno di questi è del tutto europeo: Volvo annuncia -13,4 g/km sotto la soglia prevista, Toyota (-11), Renault-Nissan (-4,6) e Jaguar Land Rover (-1,1).

I due marchi premium sono a controllo cinese e indiano, Toyota è giapponese, così come Nissan, che fa parte dell’Alleanza con Renault, il solo produttore europeo in linea con le disposizioni. Ecco perché questo 2019 può essere un anno fondamentale per capire se l’auto europea, compresi i colossi tedeschi, saprà spiccare davvero un balzo verso il futuro.
Giuseppe Tassi

Ultima modifica: 8 Gennaio 2019