Intervista a Roberto Ronchi, direttore generale e amministratore delegato di Maserati

{{IMG_SX}}Maserati e’ tornata in attivo prima del previsto in un mercato in difficolta’. Quali sono stati i passi decisivi ?
“I due passi decisivi sono stati l’arrivo della Quattroporte Automatica e della GranTurismo. In un settore come il nostro, dove e’ l’offerta a decretare il mercato, poter disporre di un’accoppiata vincente come Quattroporte e GranTurismo, cui adesso si va ad aggiungere la grintosa “S”, non e’ un fattore di poco conto.”
Puo’ Maserati aver trovato vantaggi dalla separazione da Ferrari in modo da dare un preciso messaggio per splendere di luce propria?
“Su questo punto e’ necessario fare una precisazione: Ferrari e Maserati sono separate da un punto di vista legale, ma la collaborazione tra le due Case prosegue sotto forma di sinergie a vari livelli: dallo sviluppo prodotto all’ambito produttivo, a quello commerciale. E questo su precisa volonta’ del Presidente Montezemolo. E non va certamente dimenticato quanto ha fatto la Ferrari per la Maserati dal 1997 in avanti: Maserati non sarebbe dove e’ oggi senza la Ferrari. “
La GranTurismo ha dato un grande impulso all’immagine del marchio. Forse e’ stata una sorpresa anche per voi o ve lo aspettavate ?
“Peccheremmo di presunzione se dicessimo che il successo della GranTurismo ce lo aspettavamo in questi termini, che toccano tutti i mercati al mondo nei quali la Maserati e’ presente. Certamente sapevamo di avere una vettura straordinaria, frutto della sapiente matita di Pininfarina, che incarna alla perfezione il concetto di granturismo come lo intendiamo da sempre in Maserati. Ma non e’ naturalmente solo design: e’ anche questione di esperienza, di sviluppi importanti nella qualita’, di prestazioni, di confort. “

 

Quali sono i mercati che hanno creduto piu’ di tutti al nuovo corso Maserati?
“Certamente gli Stati Uniti, che sono il mercato piu’ competitivo al mondo e rappresentano un banco di testo imprescindibile. Poi voglio citare il mercato italiano, quello di casa, composto da fini conoscitori, un mercato innamorato dei nostri prodotti. E poi l’Inghilterra, dove la GranTurismo in particolare ha avuto un riscontro di pubblico e critica incredibile.”
Il mercato Italiano (leggi politici e manager) si rivolge ancora a prodotti stranieri per auto di rappresentanza ?
“Per noi era un’emozione vedere il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scendere sempre e ovunque da una Maserati Quattroporte Sono molti comunque oggi i manager italiani che viaggiano normalmente in Quattroporte Mi piace inoltre ricordare che l’ambasciatore d’Italia a Washington viaggia su Quattroporte e quello e’ un bel biglietto da visita per il nostro paese e, di riflesso, per la Maserati.”
Dopo gli Stati Uniti qual’e’ il mercato emergente per Maserati ? E dove pensate di arrivare ?
“La nostra politica e’ quella di crescere in maniera sicura e costante in ciascuno dei 59 mercati nei quali siamo presenti. Cito la Cina, dove la settimana prossima si apre il Salone dell’auto di Pechino che vedra’ il debutto della GranTurismo S. Con 204 vetture consegnate, a fine 2007 la Cina e’ diventato il nostro ottavo mercato. Subito dopo il Medio Oriente e gli Emirati Arabi in particolare con 153 vetture.”
Quando e se arrivera’ una nuova spider ?
“L’immaginazione e’ una grande virtu’, mi verrebbe da dire … Parlando seriamente, mi limito ad indicare due cose: la prima e’ che abbiamo affermato sin da principio che per la GranTurismo abbiamo sempre pensato ad una famiglia di modelli; la seconda e’ che nella storia della Maserati le auto scoperte hanno sempre avuto un loro ruolo preciso.”
Quest’anno supererete quota 9.000 unita’ vendute, ma sappiamo che Marchionne vuole una Maserati a oltre 10.000 unita’ entro il 2010. Riuscira’ Maserati a rispettare i piani di sviluppo nonostante mercati stagnanti ?
“Il nostro obiettivo dichiarato per il 2008 e’ mantenere il trend di crescita e superare le 8.500/9.000 unita’. Il dottor Marchionne ci ha posto traguardi ambiziosi: finora li abbiamo raggiunti e abbiamo tutta l’intenzione di continuare. Grazie a lui e al Gruppo Fiat abbiamo potuto sviluppare nuovi modelli o versioni che ci consentono di competere in mercati stagnanti e di crescere. “

Ultima modifica: 16 Novembre 2017