Intervista a Daniele Maver, Presidente di Jaguar e Land Rover Italia

Dall’inizio di maggio del 2007 Daniele Maver, e’ stato chiamato e gestire le filiali italiane di Jaguar e Land Rover per ottimizzare gli aspetti delle attivita’ dei due marchi e raggiungere una migliore efficienza economica e organizzativa. Primo passo per arrivare alla vendita in un unico blocco dei due marchi inglesi.
Maver ha cosi’ assunto la carica di presidente di Jaguar Italia , nonche’ quella di Presidente di Land Rover Italia.
Daniele Maver ha maturato varie esperienze nel settore automobilistico ricoprendo diverse posizioni in Italia e all’estero nell’ambito di gruppi multinazionali; negli ultimi cinque anni e’ stato amministratore delegato della filiale italiana di Fce Bank Plc, la societa’ finanziaria del gruppo Ford Motor Company.

{{IMG_SX}}Come si sente il Presidente di Jaguar e Land Rover Italia dopo l’annuncio del passaggio dall’americana Ford all’indiana Tata?
“Benissimo. Oserei dire che finalmente siamo arrivati in fondo. Il mercato e i nostri clienti non ne potevano piu’ di questo tira e molla anche se noi, all’interno eravamo sicuri che sarebbe andato tutto a buon fine. Basta aspettare. Finalmente ci siamo. Dopo tanta attesa e’ arrivato l’annuncio del passaggio di Jaguar e Land Rover a Tata”.
Pero’ Ford e’ un marchio importante che ha fatto la storia dell’auto, mentre Tata ha un percorso diverso.
“Tata ha dimostrato anche con l’acquisizione delle acciaierie Corus di sapere fare bene i suoi investimenti. E’ una societa’ effettivamente giovane per le quattro ruote, ma ha gia’ dimostrato di avere idee chiare: Ford ha fatto molto per Jaguar e Land Rover , basta vedere i nostri attuali prodotti, ma ormai Ford e’ focalizzata a ritrovare gli spazi nel nord America. Jaguar e Land Rover rappresentavano solo il 5%.”
Quindi un passo positivo per i due marchi in previsione di continuare sulla strada tracciata da Ford?
“Certamente si’. Tata come dicevo prima ha sempre lasciato intatto il management e le impostazioni dell’industria che ha acquistato. Lo stile inglese sara’ sempre presente sui nostri prodotti anche perche’ le auto saranno sempre prodotte in Inghilterra, mantenendo inalterato il carattere e l’esperienza tecnologica che abbiamo conquistato. Basta pensare al Terrain Response della Land, un dispositivo ai vertici mondiali.”

 

Anche per quanto riguarda le motorizzazioni, si era parlato di una produzione indiana?
“L’accordo prevede che i motori per un lungo periodo saranno forniti dalla fabbrica Ford-Psa. Gli stessi dell’attuale produzione. Questo e’ stato un passo molto importante dell’accordo perche’ oggi i nostri motori sono sicuramente all’avanguardia. Con questa dichiarazione di intenti si capisce che Tata non ha intenzione di fare interventi pesanti che avrebbero potuto incidere sullo stile dei nostri marchi.”
Quindi la clientela puo’ star tranquilla che non ci saranno sconvolgimenti radicali?
“Ripeto, Tata si e’ sempre mossa in questa direzione. Il cambiamento del pacchetto di maggioranza , a questo punto, e’ piu’ una cosa per noi adetti ai lavori. Il prodotto avra’ sempre il suo stile di alto di gamma . Credo che potremmo avere anche qualche piacevole novita’, sempre dalle stesse caratteristiche, che forse Ford non avrebbe mai programmato. “
La vostra rete vendita si stara’ chiedendo che fine fara’ con l’arrivo di una casa che recentemente ha lanciato la Nano, vettura da 1.700 euro?
“Personalmente credo che la Nano non arrivera’ mai in Europa. E’ un mio pensiero, non c’e’ niente di ufficiale. Sono due cose completamente distinte perche’ la Nano e’ nata per sostituire le motorette che brulicano in India. Da parte loro i concessionari sono tranquillisssimi perche’ hanno capito che non ci saranno sconvolgimenti di sorta.”

Giusto, ma l’India e’ abbastanza lontana dall’Italia e dall’organizzazione Ford?
“Ecco un altro vantaggio. Ford con la sua organizzazione faraonica era molto ingessata in tutte le decisioni, sia per il personale che per il prodotto. Da quel poco che abbiamo potuto capire la nuova organizzazione sara’ molto piu’ snella e ci permettera’ di essere piu’ pronti a rispondere ai cambiamenti del mercato”.
Si ipotizzavano accordi con Fiat, ma Ford ha messo molti paletti…?
“Vediamo in futuro. Adesso c’e’ un blocco sullo scambio di tecnologie. Avviare una collaborazione con Fiat ci farebbe piacere anche se i nostri rapporti con Torino, pur essendo entrambi in Italia, saranno sempre mediati da Tata. Fiat, ed in particolare Marchionne, e’ stata stata leader nello stabilire nuove relazioni di partnership nel mondo dell’auto, puntando non piu’ sul vecchio concetto di acquisizioni ma sulla condivisione di joint venture come quella con Tata. “

 

Ultima modifica: 16 Novembre 2017