L’elettrica va alla carica: “Incentivi e infrastrutture”

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Contributi fino a 5 mila euro. I finanziamenti arrivano da un prelievo extra sulle bottiglie di plastica e, forse, da una sovrattassa sulle auto piu’ inquinanti. Il provvedimento potrebbe entrare in vigore entro il 2011 Commenta

Roma, 6 agosto 2011 – Dalle parole ai fatti. La settimana scorsa la Commissione Attivita’ Produttive e Trasporti della Camera ha adottato il testo base che illustra il piano di incentivazione per l’acquisto di auto a zero emissioni. Un contributo che arrivera’ fino a 5 mila euro per le vetture immatricolate entro il 2012, per poi scendere a 3 mila per quelle acquistate nel 2013, a 2 mila nel 2014 e a mille nel 2015. <<Abbiamo riportato l’Italia in Europa>>. Sono le parole cariche di orgoglio dell’Onorevole Agostino Ghiglia, deputato del Pdl e autore, insieme al collega Lulli del Pd, del testo unico che arrivera’ in Aula il prossimo settembre.

 

On.Ghiglia, quando entreranno in vigore gli incentivi?
<<Sono ottimista, il progetto e’ trasversale e condiviso da tutti. Se non gia’ entro il 2011, l’ok potrebbe arrivare in gennaio o al piu’ a febbraio>>.

 

Per finanziarlo, si parla di introdurre una tassa di 1,5 centesimi su ogni bottiglia di plastica.
<<Stiamo valutando anche altre idee: c’e’ chi propone una sovrattassa sulle auto maggiormente inquinanti>>.

 

Quando si parla di auto elettriche, una delle problematiche piu’ sentite riguarda la ricarica delle batterie. Che programmi avete per le infrastutture?
<<Il piano prevede finanziamenti per costruire stazioni di ricarica. In tal senso, concepire queste vetture per un uso esclusivamente urbano faciliterebbe le cose. Ma l’elettrica per me ha potenzialita’ che vanno ben oltre. Credo in una diffusione interregionale e, perche’ no, autostradale. Si puo’ adottare il sistema delle concessioni ai gestori nazionali: chi vince la ‘gara’ si occupa della rete>>.

 

Un impegno non indifferente. D’altra parte, anche le Case ci hanno sempre creduto con diverse iniziative a livello locale. Un esempio e’ il programma E-Moving di Renault e Nissan in Lombardia.
<<Ho girato tanto e devo dire che sono tutti ottimi progetti. A loro va il merito di aver creato sensibilita’ sull’argomento. Quando parlavo di elettriche c’era chi si metteva a ridere, per molti erano solo delle macchine ‘giocattolo’. Ora invece abbiamo posto le basi per un modello di mobilita’ diverso. Poi sara’ il mercato a dire se sia sostenibile o meno>>

 

Gli incentivi sono previsti solo per auto a “zero emissioni”. E le ibride?
<<Io personalmente le avrei inserite, almeno nella fase di lancio. Ma, vede, quello dell’ibrido e’ un tema molto delicato. Bisogna distinguere da caso a caso, capire se sono solo ‘di facciata’ e quanto, invece, c’e’ di potenziale elettrico reale>>

 

Secondo uno studio britannico,le vetture elettriche inquinerebbero piu’ delle auto ‘tradizionali’. Che ne pensa?
<<Paradossale. Forse, considerando l’intera filiera, potrebbe anche essere vero. Ma oggi siamo solo alla fase iniziale, ci sono ampi margini di miglioramento. La verita’ e’ che se il 15% delle auto in circolazione nelle citta’ fossero a zero emissioni, potremmo dire addio alle micro-polveri>>.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017