Da tempo il gruppo Volkswagen si occupa di riduzione del consumo di combustibile e delle emissioni coi sistemi “tradizionali”, cioe’ quelli gia’ in uso, oltre che con quelli prevedibili nel futuro, cioe’ gli interessanti sviluppi dei combustibili alternativi, la trazione elettrica ecc. Il progetto BlueMotion, del resto, significa muoversi nel rispetto dell’ambiente giacche’ il blu e’ il colore del cielo e dell’acqua pulita che lo rispecchia.
Nel campo dei sistemi che abbiamo detto “tradizionali” il gruppo VW ha gia’ presentato veicoli da rekord e veicoli di uso comune il cui consumo di combustibile in litri per 100 km, nel ciclo misto di omologazione, si conta con le dita di una mano. Ha dimostrato cioe’ che e’ possibile, oggi, con un contenuto e persino ragionevole (circa 1.000 Euro in piu’) aumento del costo d’acquisto del veicolo e un minimo di attenzione alla guida consumare 5 o 4 o addirittura 3 litri di gasolio per 100 km di percorrenza, senza perdere in prestazioni e confort oltre che, naturalmente, in sicurezza.

La Polo BlueMotion (sopra), del resto, con 3,9 l/100 km e una produzione rapidamente triplicata in un anno di vita per via della notevole richiesta del mercato, lo sta a dimostrare. La Passat non ha l’ingombro ridotto della Polo (o della Lupo) e nemmeno il peso contenuto delle “piccole” del Gruppo Volkswagen, tuttavia raggiunge i circa 20 km con un litro di gasolio perfezionando, “limando” e ottimizzando dove gia’ oggi e’ possibile agire se si e’ in possesso di una tecnologia adeguata, il che significa soprattutto senza perdere di affidabilita’ o rischiare un decadimento della “classe” della vettura. Tanto per fare un esempio la versione “Variant” BlueMotion (la station wagon) di questo nuovo modello, non rinuncia ai corrimano sul tetto, che certo non sono il toccasana dell’aerodinamicita’; eppure non ci si discosta che di qualche decimale dai valori dichiarati per la berlina.
La Passat BlueMotion scende cosi’ di qualche unita’ sotto la significativa soglia dei 140 grammi di anidride carbonica emessi per chilometro di percorrenza (sempre nel ciclo “misto” di omologazione) collocandosi al vertice delle vetture “virtuose” della classe “B”. Lo fa adottando pneumatici ad alto scorrimento ed alta pressione (Continental Contact 2, misura 205/55 – 16), perfezionando la gestione elettronica dell’alimentazione, riducendo leggermente l’altezza da terra, rivestendo il sottoscocca, utilizzando rapporti piu’ lunghi di terza, quarta e quinta del cambio manuale di cui e’ dotata, suggerendo al guidatore, con un segnale della strumentazione di bordo, i cambi marcia piu’ opportuni per l’andatura prescelta. Ma noi, in un giro attorno a Berlino di un paio di centinaia di chilometri, ci siamo disinteressati dei consigli del computer di bordo e siamo andati come avremmo fatto con qualsiasi Passat e quindi, ad esempio, superando nettamente in autostrada i limiti previsti da Codice italiano e senza mai sentirci penalizzati nelle fasi di ripresa ed accelezazione.

La velocita’ massima raggiungibile dalla BlueMotion, seppure addirittura superiore a quella della “Trendile” da cui deriva, non e’ un parametro da prendere in considerazione ne’ sulla Passat ne’ sulla altre vetture “di tutti i giorni”. Alla fine comunque si e’ rimasti nettamente sotto la soglia dei 6 litri per 100 chilometri. Da notare che il rendimento migliore e’ proprio nei viaggi dove la marcia e’ fluida giacche’ in citta’ l’energia dispersa nelle fasi frequenti di accelerazione e rallentamento di un veicolo il cui peso a vuoto e’ comunque sempre dell’ordine della tonnellata e mezzo se ne va dispersa nell’atmosfera sotto forma di calore non piu’ utilizzabile ed e’ da ipotizzare che i consumi medi si stabiliscano nettamente piu’ in alto seppure sempre lontani da quelli delle altre vetture della stessa classe.

Ai lettori fare i conti se il maggior costo d’acquisto compensa il risparmio: e’ soprattutto questione di percorrenza annua e totale a fine vita del veicolo. Resta il fatto, non marginale, che l’ambiente ci guadagna e che l’autonomia risulta veramente esagerata, dell’ordine di oltre 1.300 km con un pieno.

Carlo Sidoli

Ultima modifica: 16 Novembre 2017