Primo test della Bmw serie 1 3 porte

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BMW punta decisamente ad essere unica tra le “compatte” ed ottiene questo risultato a suon di tecnica, ad esempio con la scelta determinata di restare con la trazione posteriore i cui vantaggi sono lÂ’ottima distribuzione dei pesi (50/50) e la guida sportiva e i cui eventuali svantaggi sono oggi ampiamente corretti dallÂ’elettronica del Controllo Dinamico di Stabilita’ DSC (lo ESP della BMW).

La trazione posteriore determina anche la scelta della sospensioni (in alluminio) che, mentre davanti consistono in un tradizionale Mac Pherson, dietro sono costituite da un raffinato sistema “multilink” (a bracci multipli) laddove la concorrenza, che e’ a trazione anteriore, sceglie perlopiu’ un assale torcente.

Per completare lÂ’esame del cosiddetto “collegamento al suolo” citiamo lÂ’adozione delle ruote “run flat” capaci di viaggiare sgonfie a 80 km/h per 150 km, onde raggiungere la stazione di assistenza piu’ vicina. Abbiamo provato il motore “2 litri a benzina” che e’ uno di quelli dove BMW presenta lÂ’importante novita’ dellÂ’iniezione diretta con iniettori piezoelettrici (Siemens) e quindi il funzionamento a “carica stratifica” e miscela magra.

Le conseguenze pratiche possiamo osservarle nel confronto con la “vecchia produzione” del modello “120”: quasi 20% in piu’ di potenza massima a quasi 20% in meno nei consumi. Il consumo ridotto non e’ merito solo del motore, anche se questo risulta determinante.

La nuova “120” e’ una vetrina di novita’ concentrate sul risparmio energetico. Ad esempio, come usano abitualmente i veicoli elettrici e quelli “ibridi”, recupera energia in frenata e non ne spreca in accelerazione, effetto ottenuto scollegando e ricollegando intelligentemente la connessione tra lÂ’alternatore e la batteria, che e’ di nuovo tipo, a lunga durata e “senza memoria”, cioe’ senza decadimento di prestazioni con lÂ’uso.

Il servosterzo e’ di tipo elettrico: assorbe energia solo quando ne e’ richiesto il funzionamento. Altre funzioni su cui non entriamo nel dettaglio sono scollegate dal motore e azionate elettricamente, solo allÂ’occorrenza. Troviamo anche il dispositivo “start-stop”, a nostro parere piu’ impressionante che risolutivo, ora “rispolverato” e certamente migliorato da BMW, si avvia ma presente sul mercato da circa venti anni con sorte altalenante.

Il motore si spegne e si avvia automaticamente se si mette il cambio in folle e si alza e si abbassa il pedale della frizione. In altri termini, da fermi, quando il motore non e’ necessario per la motricita’ o per la climatizzazione o per la sicurezza, lÂ’auto si spegne per riprendere subito allÂ’occorrenza. Non siamo tra gli entusiasti di questo sistema perche’ la fase di avviamento, pur pronta ed efficace, e’ sempre tra le piu’ delicate e non e’ tra quelle gradevolissime, anche solo riflettendo sul confort acustico.

Fatto sta che nel traffico cittadino, dove lo “start-stop” lavora piu’ frequentemente, i consumi dichiarati non superano gli 8 litri per cento chilometri e noi ne abbiamo riscontrati poco piu’ di 10. Fuori citta’, la media e’ stata di circa 8 l/100 km (quella dichiarata, da ciclo standard di prova, e’ di 5,1 l/100 km).

Abbiamo sorvolato su tanti altri aspetti tecnici e su quelli estetici, che appariranno magari al pubblico come i piu’ percepibili, scegliendo invece solo alcuni temi esemplificativi per testimoniare della grande applicazione di BMW alla sostanza qualificante del concetto di automobile moderna della nuova Serie 1.

Carlo Sidoli

Ultima modifica: 16 Novembre 2017