Aventador, sensualita’ e potenza

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Roma, 1 maggio 2011 – Ci sono auto che nascono con le stimmate del successo. Nell’anno di grazia 2011 il Salone di Ginevra ne ha tenute a battesino due: la Ferrari FF e la Lamborghini Aventador.

Due autentici gioielli, diversissini per filosofia, design, motorizzazione ma uniti dal successo che hanno incontrato presso il grande pubblico. Non a caso la prima 4X4 di Maranello e la reginetta Lamboghini in fibra di carbonio hanno gia’ venduto l’intero primo anno di produzione. Si tratta di vetture avvenisristiche, di supecar di nuova concezione.

Ma mentre la FF occhieggia alla famiglia con i quattro posti e un abitacolo molto confortevole, l’Aventador si propone come classica supersportiva con le tre modalita’ di guida (normale, sport e corsa) che rappresentano autentici gradini di una scala che conduce allo sfruttamento estremo del potenziale dell’auto.

L’Aventador vista e provata sulla pista di Vallelunga seduce per la potenza devastante del motore a 700 cavalli ma anche per la qualita’ del design. C’e’ una sensualita’ evidente nelle forme di quest’auto, nel posteriore che stupisce per equilibrio, armonia e forza innovativa, nelle fiancate dove di aprono enormi radiatori per il raffreddamento.

L’impronta aeronautica e’ dichiarata e non c’e’ una linea casuale fra quelle scolpite sul tetto o lungo le fiancate dagli <<stilisti>> di Sant’Agata Bolognese. Tutto risponde a un’esigenza aerodinamica e alla necessita’ di incollare la vettura al suolo per renderla piu’ sicura e manovrabile.

E questa volta il design va di pari passo con le conquiste tecnologiche, per creare un’auto davvero proiettata nel futuro, capace di anticipare i tempi, di segnare un nuovo gradino dell’evoluzione a motore.

Certo, dopo aver visto gli spot girati nel deserto, dove la nuova Lambo sfugge a terremoti, crepacci, uragani e colonne di granito che sbucano da terra, la suggestione e’ davvero forte.

L’Aventador si propone come auto grintosa, febbrile, inquieta come un toro che sta per entrare nell’arena. Ma piu’ convincenti degli spot sono sedici giri di pista, divisi in quattro frazioni, con l’Aventador che si fa domare, obbedisce agli ordini e corre verso il traguardo scatenando tutta la potenza del V12 : un’ esperienza davvero unica.
 

Ultima modifica: 16 Novembre 2017