Ford-Ferrari, guerra del marchio Maranello: “Cambiamo nome”

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La casa americana fa causa alla Rossa: “Ci ha copiato, F-150 e’ il nome del nostro pick up”. La Rossa 2011 si chiamera’ F150th

Bologna, 11 febbraio 2011 – L’ULTIMO che oso’ paragonare una Ferrari a un camion fece una brutta fine. Correva l’anno 1991 e al termine di un Gran Premio del Giappone il francese Alain Prost, pilota della Rossa, disse di aver guidato un Tir. La mattina dopo, Gianni Agnelli e Cesare Romiti lo licenziarono in tronco.
 

Ieri mattina, l’avvocato Montezemolo avrebbe volentieri mandato a quel paese i vertici della Ford. Forse turbati dalle prospettive Usa della Fiat-Chrysler, i dirigenti del colosso di Detroit si sono infatti svegliati e hanno scoperto che la nuova Ferrari da Formula Uno, affidata a Massa e Alonso, si chiama F150. Cioe’ esattamente come un grosso furgone prodotto dalla Ford medesima. Non solo: gli adirati concorrenti hanno stizzosamente precisato la ‘loro’ F-150, che sarebbe poi un pick up, e’ da trentaquattro anni leader sul mercato a stelle e strisce. Conseguenza: la Ford fa causa alla Ferrari. Per appropriazione del marchio. Ci sarebbe da ridere, ma siamo nell’Italia di Ruby nipote di Mubarak e in materia di barzellette non accettiamo lezioni da nessuno.
 

LA REAZIONE. Ora, ci vuole davvero una bella fantasia per immaginare che qualcuno possa confondere una macchina da Gran Premio con un furgone! E ci vuole anche una buona dose di ignoranza: la Ferrari aveva spiegato in tutte le salse che la denominazione intendeva essere un omaggio alla storia d’Italia. Con sommo dispetto della Lega, nella penisola si celebra, appunto, il centocinquantesimo compleanno della Unita’ nazionale. Forse in casa Ford ci sono simpatizzanti padani.
 

Vabbe’. A parte le battute, da Maranello hanno replicato a spron battuto. Prendendo garbatamente per i fondelli i ‘colleghi’ di Detroit. Ah, non vi va bene il nome della nostra Formula Uno? Davvero sospettate che in una qualunque concessionaria qualcuno possa ordinare un furgone salvo poi vedersi consegnare una monoposto? Ecco qua: la Ferrari precisa con ironia che la vettura di Alonso e Massa non diventera’ mai un ‘prodotto di serie’ e comunque si copre le spalle.
 

Cosi’: ufficialmente, la macchina da Gran Premio ha un nome modificato. F150th Italia, dove il ‘th’ all’inglese sta per centocinquantesimo (anniversario della Patria Unita) e insomma andate a scopare il mare, che e’ meglio. Vedremo se Ford si accontentera’ o se ci saranno espiranti battaglie legali alla Perry Mason in un tribunale americano.
 

LA STORIA. Del resto, questa bizzarra vicenda ha il pregio di togliere un po’ di polvere dagli scaffali della memoria. Fece epoca il tentativo di Henry Ford di comprarsi l’azienda del Cavallino. Eravamo nei primi anni Sessanta e il Drake stava cercando di garantire un futuro solido alla sua creatura. Le parti arrivarono ad un passo dall’accordo, saltato in extremis perche’ Enzo Ferrari da un lato voleva continuare a comandare in esclusiva sul Reparto Corse e dall’altro preferiva, intimamente, una soluzione ‘italiana’. Che poi trovo’, nel 1969, firmando l’intesa con Gianni Agnelli, cioe’ con la Fiat.
 

Oggi c’e’ di mezzo la Chrysler di Marchionne e buona notte suonatori. Certo che confondere un camion con una macchina da F1, come imparo’ Alain Prost, rimane sempre roba da licenziamento!

 

Ultima modifica: 16 Novembre 2017