In Europa l’auto vede rosso Ma c’e’ luce in fondo al tunnel

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Secondo l’analisi di Promotor, nei principali Paesi del Continente l’anno si chiude con un calo delle immatricolazioni del 5,6%. Dicembre fa registrare dati incoraggianti, ma l’Unrae non canta vittoria: “Domanda debole anche nel 2011”

Bologna, 14 gennaio 2011 – Prime prove di ripresa per il mercato europeo dell’auto. In dicembre nell’area UE27+EFTA le immatricolazioni sono state 1.048.378 con un calo contenuto nel 2,7%. Il consuntivo dell’intero anno chiude a quota 13.785.698 con una contrazione, pure contenuta, del 4,9%. Molto meglio dell’intera area hanno fatto i tre paesi dell’EFTA (Islanda, Norvegia e Svizzera) che chiudono il 2010 in crescita del 15,9%.
 

Leggermente migliore del risultato complessivo – rilevano gli analisti del Centro Studi Promotor di Bologna – e’ stato anche quello dei paesi nuovi membri della UE che nel bilancio annuo accusano un calo del 3,2% e leggermente peggio della media europea ha fatto l’Europa dei 15, che e’ il mercato piu’ consistente e chiude il 2010 a quota 12.556.892 immatricolazioni con un calo del 5,6%. L’elemento piu’ significativo nei dati diffusi oggi – osserva ancora Promotor – e’ la conferma del forte rallentamento della caduta delle vendite determinato dal progressivo esaurirsi della politica degli incentivi, caduta che ha interessato fortemente i due trimestri centrali dell’anno.
 

Gia’ in novembre il mercato europeo aveva fatto registrare una perdita del 6,5% contro il 16,1% di ottobre. La contrazione decisamente modesta (2,7%) di dicembre induce a ritenere che la ripresa per l’auto sia imminente anche in Europa. D’altra parte, secondo Promotor, la situazione negativa nello scorso anno in Europa e in Italia e’ una anomalia nel mercato mondiale, che dovrebbe aver chiuso il 2010 con un livello di immatricolazioni mai raggiunto in passato e che dovrebbe chiudere ancor meglio il 2011. Merito soprattutto dei paesi del BRIC, ma va comunque sottolineato che praticamente tutti i mercati extraeuropei sono in forte crescita.
 

L’anomalia europea (ed italiana) e’ legata essenzialmente a due fattori, continua Promotor. Il primo e’ costituito dagli incentivi statali particolarmente incisivi del 2009 che, grazie a questi aiuti, si e’ chiuso poco al di sotto dei livelli del 2008 (-1,6%). Il secondo fattore e’ la debolezza della ripresa economica, che nel 2010 non ha consentito all’Europa di saldare l’esaurirsi della politica degli incentivi con un recupero spontaneo della domanda sufficientemente forte.
 

Come risulta dai dati citati in apertura, il risultato del 2010 non e’ stato pero’ particolarmente negativo. Il recupero di fine anno e’ dovuto essenzialmente al ritorno alla crescita del piu’ grande mercato del continente, quello tedesco, che ha gradualmente smaltito l’effetto dopo incentivi e in dicembre fa registrare un incremento del 6,9%. La ripresa della Germania continuera’ nel 2011, anno in cui la rete di protezione degli incentivi sara’ stata definitivamente ritirata in tutta Europa.
 

D’altra parte anche negli altri mercati del continente il quadro economico dovrebbe migliorare. Il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese e’ infatti in forte ripresa e le attese per l’economia sono moderatamente positive. Anche per l’Europa, come per il resto del mondo, si profila dunque un mercato dell’auto in crescita nel 2011, sia pure con tassi inferiori a quello medio mondiale. Rimarra’ quindi l’anomalia europea (ed italiana), ma sara’ un po’ meno accentuata.
 

UNRAE: ” NEL 2011 LA DOMANDA RESTERA’ DEBOLE, SALVA SOLO LA GERMANIA”

Il calo delle vendite di auto in Europa nel 2010 e’ stato influenzato dalla crisi economica e dalla coda degli incentivi che ha reso difficile il confronto omogeneo con il 2009. E’ questo il commento dell’Unrae ai dati diffusi oggi dal’Acea sull’Europa (27 Paesi Ue piu’ i 3 Paesi dell`Efta).
 

Nell`intero 2010, la Germania ha registrato una notevole flessione (-23,4%), l`Italia ha concluso a -9,2%, la Francia ha limitato la contrazione al -2,2% mentre Spagna (+3,1%) e Gran Bretagna (+1,8%) hanno chiuso con un saldo attivo.
 

“I risultati 2010 dei principali mercati europei – ha spiegato Gianni Filipponi, direttore generale dell`Unrae, l`Associazione che rappresenta le Case estere in Italia – sono stati influenzati da due fattori: l`andamento non positivo dell`economia e la coda degli incentivi statali che non sempre hanno permesso confronti omogenei con il 2009″.
 

“Per quanto riguarda l`ingresso nel 2011 – prosegue Filipponi – questo secondo elemento viene a mancare, mentre la domanda continua ad essere influenzata da una situazione economica generalmente debole, con la sola possibile eccezione della Germania”.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017