Secondo una recente ricerca della JD Power, nel prossimo decennio arriveranno 11 milioni di famiglie. Gia’ dal 2012 il segmento e’ stimato in sensibile crescita. Intanto a Detroit spopolano le piccole spaziose
Roma, 12 gennaio 2011 – Il 2012 sara’ l’anno delle monovolume? A quanto pare si’. Il Salone di Detroit ha mostrato il crescente interesse dei marchi piu’ affermati nei confronti di questo segmento: tante le novita’ presentate, tutte alla spasmodica ricerca di consumi ridotti e prezzi contenuti.
Un caso? Non sembra proprio. Secondo una recente ricerca della JD Power, infatti, nel prossimo decennio dovrebbero arrivare 11 milioni di famiglie. Tanti nuclei che potrebbero dare una spinta importante alle monovolume, stimate in crescita del 52% a partire dal prossimo anno. E ci potrebbe essere pure qualche ritocco per ammodernare il concetto stesso di monovolume avvicinandolo all’idea di crossover. La forma, dopo tutto, vuole la sua parte.
Jeff Schuster, analista ricercatore di J. D. Power & Associates, non sembra avere molti dubbi: “Una classe sociale in arrivo che sara’ guidata soprattutto da nuove famiglie in cerca di veicoli accessibili e in grado di trasportare piu’ passeggeri e merci”.
“I grandi minivan tradizionali – ha aggiunto Schuster – danno ormai problemi di immagine, motivo, per esempio, che ha indotto Ford a non proporre la C-Max con l’immagine della monovolume”.
I numeri recenti del segmento, tuttavia, non paiono incoraggianti. Dalle 1,4 milioni di auto vendute nel 2000, si e’ passati alle circa 415 mila dello scorso anno. Ma in futuro le cose potrebbero, e dovrebbero, migliorare. Per il 2012, infatti, e’ prevista la risalita a 631 mila unita’.
A trainare le monovolume sarebbero i figli del Baby Boom che, ormai cresciuti, mettono su famiglia e cercano l’auto adatta alle loro esigenze. Un occhio al listino e uno alle linee: il gioco e’ fatto.
Mini Paceman, Ford (che costruira’ 10 modelli sulla piattaforma Focus), Toyota Prius Wagon Hybrid, Kia KV7 concept e anche la nuova Hyundai Curb: il domani e’ gia’ qui.
Ultima modifica: 16 Novembre 2017