Arrivano le prime conclusioni dell’inchiesta avviata nei mesi scorsi a Roma. L’associazione di categoria Confindustria e’ pronta a collaborare con i magistrati
Roma, 11 gennaio 2011 – Le minicar sono “notoriamente insicure”, ma l’assenza di mezzi di sicurezza, dipende anche da un “vuoto normativo”. I dati emergono dall’inchiesta avviata nei mesi scorsi dalla Procura di Roma, condotta dai pubblici ministeri Laura Condemi e Lina Cusano. Nel fascicolo non sono rubricate ipotesi di reato e non ci sono indagati. Le verifiche, affidate anche ad alcuni consulenti, hanno preso spunto da incidenti avvenuti di recente nella Capitale.
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In particolare, secondo quanto si e’ appreso a piazzale Clodio, indipendentemente dalle modifiche che consentono ai veicoli di superare la velocita’ massima prevista di 45 chilometri all’ora, a fronte di un impatto con ostacoli fermi o mobili, non c’e’ la necessaria garanzia di sicurezza da parte dell’abitacolo.
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Il codice della strada definisce le minicar “quadricicli”. Possono essere guidate da minori, con il solo patentino, per una velocita’ massima di 45 Km all’ora. La loro potenza puo’ pero’ essere facilmente modificabile, portando la velocita’ massima a 60 e talvolta anche a 90 km/h. Secondo diverse associazioni dei consumatori il fatto di avere una carrozzeria e 4 ruote conferisce al mezzo un senso di sicurezza che e’ solo apparente, perche’ ruote, freni e telaio non sono pensati per le alte velocita’.
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ANCMA: “PRONTI A COLLABORARE” – L’associazione di categoria Confindustria ANCMA – Gruppo Quadricicli e’ pronta a mettersi a completa disposizione dei magistrati che hanno avviato un’inchiesta relativa alla sicurezza delle minicar.
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L’associazione fornira’ “tutte le informazioni tecniche e normative riguardanti i quadricicli, comunemente chiamati minicar” non appena verranno richiesti. La presa di posizione scaturisce dopo le notizie sull’inchiesta disposta dai pm Laura Condemi e Lina Cusano, “che, come si evince dalle stesse dichiarazioni dei pm riportate dalle agenzie, non sono autovetture bensi’ ciclomotori a quattro ruote. Come tali soddisfano – dice l’ANCMA – le normative di omologazione previste dalla comunita’ europea”.
Ultima modifica: 16 Novembre 2017