Alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni e dopo l’incontro avuto da Marchionne con il governo tedesco, l’ad di Fiat ha esternato il suo pensiero attraverso un comunicato
{{IMG_SX}}“Di piu’ non ci puo’ essere richiesto”. Lo ha detto l’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, nel suo comunicato su Opel. “Abbiamo gia’ offerto di apportare le nostre attivita’ automobilistiche senza debiti in modo da conferire al nuovo gruppo, non solo una base patrimoniale ma anche flussi di cassa derivanti da questa nostra attivita’ che avrebbero aiutato a stabilizzare la situazione del nuovo gruppo nella fase transitoria e nel successivo processo di integrazione”. Marchionne ha proseguito: Â “data la natura del processo e la sua durata estremamente limitata, Fiat non ha avuto pieno accesso alle informazioni contabili di Opel per determinare con esattezza la situazione finanziaria della stessa Opel e poter cosi’ formulare un`offerta di fusione che tenga in considerazione sia le esigenze di General Motors come venditore che quelle di Fiat”.
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“Le richieste dell`ultima ora costringerebbero, fra l`altro, Fiat a sostenere finanziariamente Opel nell`immediato, mentre il governo Tedesco determina i tempi e le altre condizioni del finanziamento ponte, esponendo cosi’ Fiat a rischi non necessari e irragionevoli”, aggiunge. Secondo l’a.d. di Fiat, “non e’ infatti, ragionevole ritenere che Fiat, dopo aver fatto una prudente valutazione di business ed una attenta considerazione dei propri interessi, possa finanziare un gruppo le cui condizioni finanziarie allo stato rimangono ignote. Il poco tempo fra questa richiesta e la data entro cui deve essere assunto il relativo impegno non consente poi che si possano completare le usuali attivita’ di due diligence”.
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Nel comunicato dell’ad del Lingotto si sottolinea che la “Fiat riafferma la propria determinazione a
perseguire il suo obiettivo strategico di partecipare al processo di consolidamento del settore automobilistico in Europa, e considera la potenziale fusione con Opel un eccellente strumento per dare luogo alla costituzione del secondo produttore automobilistico in Europa con una presenza geografica globale e tutte le risorse tecniche, manageriali e finanziarie necessarie per competere nell’attuale contesto di mercato”. “Il piano proposto da Fiat – prosegue il testo – limiterebbe i costi sociali del processo di integrazione ed al tempo stesso consentirebbe di ottenere significative sinergie attraverso la condivisione di piattaforme, componenti, motori e trasmissioni”. “La ricerca di un partner per Opel, inizia da General Motors e che ha poi coinvolto il Governo tedesco a causa della richiesta di sostegno finanziario, e’ stato un processo complicato e difficile – ricorda Marchionne – Siamo coinvolti in queste attivita’ da un certo numero di settimane ed abbiamo cercato di soddisfare in maniera responsabile le richieste che provenivano da varie parti interessate al processo di selezione. Le questioni emerse nelle ultime fasi del negoziato tra martedi’ e mercoledi’ ci hanno sorpreso negativamente dal momento che non eravamo stati informati di certi dati ed informazioni finanziarie chiave che consideravamo essenziali per la formulazione di un’offerta di fusione seria”.
Ultima modifica: 16 Novembre 2017