Intervista con il pilota romano nella quale parla anche dell’attuale momento positivo in superbike

Misano

{{IMG_SX}}Un Max Biaggi che non ti aspetti. Un max Biaggi che ha ritrovato la serenita’ interna che gli permette di presentarsi, oggi, sui circuiti di tutto il mondo come il terzo incomodo dopo Ducati e Yamaha. E tutto questo con un binomio Biaggi- Aprilia, tutto italiano al debutto assoluto nel campionato Superbike. I risultati si vedono gia’ con due podi nelle prime due gare. Approfittando della prova in circuito della versione stradale della RSV4 abbiamo approfittato di Max come tester della nostra testata:
Max, RSV4 versione stradale va veremente bene?
“L’ho provata per la prima volta a Valencia e sono rimasto subito meravigliato di quanto e’ docile guidare questa moto. La versione stradale della moto che uso in gara rimane facile da guidare ai medi regimi lasciandosi guidare con molta facilita’. Non credevo che si potesse usare nei percorsi urbani con tanta semplicita’”.
Eppure anche questa “stradale” ha tanti cavalli.
“E’ vero quando si sale oltre i 10.000 giri si sentono i cavalli veri. Per questo bisogna studiarla bene prima di prendere molta confidenza, ma credo che i giovani, gli appassionati veri siano in gradi di apprezzare queste caratteristiche. E’ una moto che ha tante regolazioni, dal canotto della forcella, al motore stesso che aiuta a trovare l’assetto giusto. Un vero gioiellino di alta tecnologia”.
Un mezzo da strada e da circuito?
“Certamente. I giovani possono divertirsi nel turismo e poi andare in circuito per apprezzare tutte le caratteristiche di questa moto simile a quella che uso io in gara. A differenza delle moto della MotoGp questa ha tutte le stesse innovazione del modello gara”.
Ecco passiamo alle gare. Due uscite due ottimi risultati:
“Non possiamo che essere soddisfatti. All’inizio del campionato speravamo di fare qualche podio. Siamo gia’ a due, ma non vogliamo fermarci qui anche se dobbiamo registrare che la concorrenza e’ agguerrita”.
 

 

{{IMG_SX}}Un Max contenuto, riflessivo che sconfessa il pilota anche aggressivo che tutti hanno conosciuto nella motoGp.
“Calma, su questo ultimo concetto ci sarebbe molto da dire. Ma non e’ questa la sede. Devo confessare che l’arrivo nella Supebike mi ha fatto molto bene, mi ha dato quella tranquillita’ interiore che non avevo da tempo. E non e’ vero che questa categoria e’ inferiore alla MotoGp. Anzi qui la competitivita’ e’ maggiore specialmente con l’arrivo della Aprila e della Bmw che sono arrivate per confrontarsi con Ducati, Yamaha e Honda”.
Sei l’unico pilota italiano su una moto italiana che puo’ lottare per un titolo mondiale prestigioso come la Superbike?
“Non corriamo troppo. Certamente non ci tireremo indietro se questo avverra’. Una cosa e’ certa: l’arrivo dell’Aprilia e di Biaggi ha rotto le uova nel paniere a molti. Lo vediamo, lo percepiamo, gia’ alla terza gara non siamo amati. Nessuno si aspettava un’Aprilia cosi’ forte fin dalla prima gara, lasciando alle spalle sia la Honda che la Bmw. Una grande soddisfazione”.
Posso confessarti che al momento dell’annuncio della tuo arrivo in Aprila, ho esresso a Sacchi (il D.S. gruppo Piaggio ndr) le mie perplessita’ non certamente come pilota ma dal punto di vista caratteriale?
“Sacchi mi conosce bene e forse aveva gia’ capito che io in cuor mio avevo gia’ deciso di approdare all’Aprilia nonostante altre offerte compresa quella di una Ducati non proprio diretta. All’inizio ho un po’ giocato ma devo confessare che non aspettavo altro che Sacchi si facesse avanti per cercare di chiudere il contratto. Anche lui ha un tergiversato perche’ aveva capito che io sarei finito prima o poi con la casa di Noale”.
Fiducia completa visto che avete addirittura firmato per due anni?
“Ad oggi sono soddisfatto. Attenzione voglio precisare che a me andava benissimo firmare anche per un anno solo. E’ stata l’Aprilia che mi ha proposto di allungare il contratto al secondo anno”.
Una collaborazione piena in questi due mesi senza neppure un piccolo screzio?
“Senza nessuno screzio. Sara’ perche’ come ho detto prima che anche io ho trovato l’ ambiente ideale, sara’ che sono maturato ulteriormente, ma posso garantire che in questi sei mesi le cose sono filate lisce, tutti concentrati a trovare le soluzioni giuste per far arrivare questa Aprilia prima possibile ai vertici mondiali”.
Torniamo indietro. Dove abbiamo lasciato il Max vecchia maniera?
“Non voglio far polemiche, non e’ nel costume di questa fase della mia vita. Molti hanno bisogno di fare distinzione fra il buono e il cattivo. Senza vie di mezzo: io sono stato dipinto come il cattivo. L’unica scusante sta nel fatto che in quegli anni non ho fatto niente per dimostrare il mio vero volto”.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017