Hitachi e Clarion sviluppano Park by Memory per il parcheggio autonomo

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Hitachi e Clarion hanno sviluppato “Park by Memory“, un sistema di parcheggio autonomo che ricorda le zone circostanti vicino all’abitazione dove parcheggia abitualmente l’utente. Le aziende auspicano di implementare per prime questo sistema proponendolo ai produttori di autoveicoli.

Negli ultimi anni, gli incidenti automobilistici causati da errori durante le manovre di parcheggio sono diventati un problema e le aspettative per la recente introduzione e divulgazione della tecnologia di parcheggio autonomo sicuro che non fa affidamento sull’intervento umano sono molto elevate. Per soddisfare tale esigenza, le due aziende hanno sviluppato il sistema “Park by Memory” che può essere utilizzato per parcheggiare autonomamente un veicolo nelle zone di parcheggio abituali, ad esempio vicino casa o all’ufficio. Questa tecnologia nasce dalla fusione tra la tecnologia di riconoscimento esterno di Clarion con attuatori dello sterzo e dei freni e la tecnologia di controllo integrata del veicolo sviluppata da Hitachi Automotive Systems.

SurroundEye

“Park by Memory” associa le immagini dall’alto riprese da SurroundEye, un sistema esclusivo di videocamere sviluppato da Clarion montato sul lato destro e sinistro nella parte anteriore e posteriore del veicolo, con dati di rilevamento sulle strutture circostanti ottenuti da segnali sonar e dati GPS sulla posizione, al fine di memorizzare le zone e i percorsi dei parcheggi abituali. In questo modo, un veicolo sul quale è in dotazione il sistema “Park by Memory” è in grado di segnalare al conducente che è possibile eseguire una manovra di parcheggio in maniera autonoma quando si trova in una zona di parcheggio memorizzata. Il conducente può quindi iniziare a eseguire la manovra di parcheggio autonoma premendo un pulsante sul veicolo o su un’app sullo smartphone.

Utilizzando i dati di riconoscimento delle immagini ad alta precisione del sistema SurroundEye, la tecnologia “Park by Memory” è in grado di parcheggiare in maniera autonoma in spazi di varie dimensioni, compresi quelli contrassegnati solo da righe bianche. Inoltre, l’utilizzo di dati GPS standard inviati dai dispositivi di navigazione presenti in auto, al posto di un sistema informativo specifico sulla posizione, ha agevolato l’introduzione della tecnologia.

 

Ultima modifica: 10 Gennaio 2018

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