Savonuzzi, il designer dei due mondi tra Italia e Stati Uniti

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Primo degli eventi realizzati contestualmente alla mostra Crossroads. Incroci Italia-USA dal dopoguerra al boom economico, il convegno “Il designer dei due mondi. Torino-Detroit e ritorno” dedicato a un ricercatore instancabile, di soluzioni e di idee, un ingegnere capace di coniugare progettazione e stile, innovazione tecnologica e invenzione formale. Giovanni Savonuzzi fu un progettista di “caratura” internazionale, in bilico tra due mondi, quello americano – di cui ammirava la concretezza e il pragmatismo – e quello italiano – in cui affondavano le sue radici, e per cui realizzò le sue cose più belle e più celebri.

Lo si conosce poco, se ne è parlato raramente: forse perché visse molti anni all’estero, forse perché al suo nome si sovrappose quello delle aziende per cui o in cui lavorò, forse per una sua innata modestia interiore. Il Convegno organizzato dal Museo – il cui Centro di Documentazione, grazie a un’importante donazione della Famiglia Savonuzzi, custodisce un ricchissimo patrimonio di memorie, fotografie, disegni, manoscritti, appunti, relazioni, lettere – vuole gettare una nuova luce sulla sua storia di ingegnere-designer che lavorò tra Europa e Stati Uniti, negli anni compresi tra il 1940 e il 1980. E sulla ricchissima vita professionale che l’ha visto protagonista della progettazione e dello stile di alcune tra le più straordinarie vetture del Novecento, come la Cisitalia 202SMM Spider Nuvolari, l’Aerodinamica, la Gilda, le varie Supersonic.

Interverranno nella serata Benedetto Camerana (Presidente del MAUTO); Rodolfo Gaffino Rossi(Direttore del MAUTO); Lorenzo Boscarelli (AISA); Alessandro Silva (AISA), che illustrerà le attività di “Giovanni Savonuzzi progettista di macchine da corsa”; Alessandro Sannia (AISA), che parlerà della figura di “Giovanni Savonuzzi stilista”; il giornalista Giosuè Boetto Cohen, che ha realizzato un’intervista televisiva di quindici minuti ad Alberta Savonuzzi, figlia dell’Ingegnere, che verrà proiettata in anteprima; concluderà la conferenza un ricordo di Savonuzzi da parte di Giacomo Pignone, che fu suo collaboratore al CRF.

Biografia di Savonuzzi

Nato a Ferrara nel 1911, dopo la Laurea in Ingegneria Industriale Meccanica, comincia la sua attività professionale alla Fiat, al Servizio Esperienze Motori Aviazione. Viene infatti assunto nel 1940 e lì conosce Dante Giacosa, che avrà un ruolo determinante per il suo futuro. Infatti, nel 1944, Piero Dusio fonda la Cisitalia e, grazie ai suoi buoni rapporti con la Famiglia Agnelli, chiede ed ottiene la collaborazione di Giacosa. Questi, nel tempo lasciatogli libero dall’azienda, inizia a progettare una monoposto, la futura D46.

Quando però Dusio gli chiede un impegno continuativo e definitivo, per progettare anche una vettura a due posti, Giacosa non se la sente di lasciare la Fiat e gli consiglia di prendere al suo posto Giovanni Savonuzzi, che ritiene in grado di poter dare alla Cisitalia la necessaria organizzazione tecnica per la realizzazione dei nuovi progetti.

Cisitalia

Dal 1945 al 1948 Savonuzzi diventa dunque Direttore tecnico della Cisitalia, e disegna le prime vetture a 2 posti. Il cosiddetto “Cassone”, lo spider MM “Nuvolari” e l’”Aerodinamica Savonuzzi”. Una coupé leggerissima e aerodinamica (Cx 0,19) in grado di raggiungere con il piccolo motore 1100 di soli 60CV la velocità di oltre 200 km/h. Anche le linee fondamentali della Cisitalia 202 sono di Savonuzzi: uno dei capolavori del design automobilistico.

Nel 1948 lascia la Cisitalia e crea la SVA con l’idea di realizzare una monoposto dotata di motore 4 cilindri di 813 cc, che con il compressore è in grado di erogare oltre 150CV. L’iniziativa però non va in porto. In questi anni (1949-1955) collabora con Panhard, Lesco ed altre aziende come consulente. Realizza per esempio il motore marino Lesco che consegue il record del mondo di velocità (Massimo Leto di Priolo).  È anche assistente alla cattedra di Motori Termici al Politecnico di Torino.

Ghia

Nel 1954 approda alla carrozzeria Ghia come direttore tecnico. Conoscendo i metodi di lavoro delle grandi aziende, egli trasforma la Ghia sotto l’aspetto organizzativo, ma soprattutto porta in dote le sue idee di stile. Esordisce con la linea Supersonic, una coupé elegante e aerodinamica. Che viene costruita in piccola serie per il telaio Fiat 8V. E, a livello di prototipo, sui telai Jaguar XK120 e Aston Martin Mark II. La Supersonic determina anche l’inizio della collaborazione fra Ghia e Chrysler e il suo chief designer Virgil Exner. Che tocca l’apice al Salone di Torino del 1955 con la presentazione del prototipo Gilda. Una dream car dalla quale sia Chrysler sia lo stesso Savonuzzi trarranno in seguito spunti per la realizzazione di altre vetture.

La Chrysler

Nel 1957, su invito della Chrysler,  si trasferisce negli Stati Uniti come  Chief Engineer nel settore Automotive Research and Gas Turbine. Dapprima si occupa del settore dei motori a turbina. Poi diventa responsabile di tutto il settore ricerche auto. L’esperienza statunitense ha molti lati positivi, ma anche negativi. Legati alle difficoltà di diventare un “ingranaggio” nell’immenso mondo della Corporation.

Il ritorno

Nel 1969 ritorna a Torino, insieme alla famiglia, chiamato alla Direzione Ricerca Tecnologica Fiat. E quindi, come consulente esterno, al Centro Ricerche Fiat (1976) per lo sviluppo del programma Turbine a gas. Successivamente, sempre come consulente (1977), passa alla Direzione Aviazione. Docente universitario, membro del CNR, Giovanni Savonuzzi muore a Torino il 18 febbraio 1987, lasciando la moglie Rina e le figlie Giovanna e Alberta.

Ultima modifica: 30 Marzo 2017

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