Al Mauto il mito americano su quattro ruote

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Il Museo Nazionale dell’Automobile (Mauto) inaugura un rinnovato allestimento dell’area espositiva permanente “Davide e Golia“. Una sezione dedicata alle mastodontiche vetture americane. Quelle costruite dagli Anni Trenta ai Cinquanta, collocate dirimpetto alle coeve vetturette europee.

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Packard Super-Eight del 1937

Una nuova e spettacolare scenografia sviluppata con modelli e disegni che riprendono uno dei più famosi scorci newyorkesi: il ponte di Brooklyn e i grattacieli che con loro luci risplendono e si riflettono nel fiume. Accanto al suggestivo scenario, le vere protagoniste: la Packard Super-Eight del 1937 e la Cadillac mod. 62 del 1947.

Due vetture completamente restaurate grazie all’intervento di Nicola Bulgari, da sempre appassionato delle auto d’oltreoceano prodotte nella prima metà del secolo scorso e fondatore, in Pennsylvania, del Centro NB per American Automotive Heritage, un’istituzione dedicata a preservare il patrimonio automobilistico americano attraverso la valorizzazione delle professionalità artigiane e l’approccio didattico.

Cadillac mod. 62 del 1947

Per il restauro il Museo ha potuto attingere alle conoscenze e all’esperienza degli stretti collaboratori di Bulgari sul territorio italiano e all’estero – fra i più apprezzati, i fratelli Keith e Chris Flickinger, fondatori di Precision Motor Car, azienda specializzata nel restauro di auto americane con sede nella cittadina di Allentown (Pennysilvania) – che hanno utilizzato le tecniche di ripristino più opportune per riportare a nuovo splendore le due vetture.

In mostra anche 57 modellini originali. Che rappresentano le più iconiche vetture americane prodotte tra il 1934 e il 1967, donati sempre da Nicola Bulgari. E lo scenografico posizionamento delle quattro calandre di altrettante vetture Made in USA sullo fondo a stelle e strisce.

E poi i diorami attraverso i quali il visitatore può sbirciare per immergersi nell’immaginario dell’America degli Anni ’40. Ci si ritrova catapultati sulla Route 66, nel il mito dell’on-the-road. O fra le luci di Las Vegas, fra i rumori e il traffico delle vie di New York o comodamente seduti su un avvolgente sedile davanti allo schermo di un drive-in.

Il tutto corredato da un filmato in cui viene descritto lo stile americano versus stile europeo. Il boom economico che porta all’utilizzo di vetture di linea barocca e sovraccarica, dai consumi altissimi e parcheggi sconfinati, contro vetturette studiate per costare poco, consumare poco, servire tanto e permettere alle popolazioni stremate da cinque anni di guerra di ricominciare a vivere. Non vi può essere contrasto più stridente tra la progettazione americana e quella europea alla fine degli Anni ’50.

PACKARD SUPER-EIGHT 1501 (1937)

Nome tra i maggiori e i più antichi (1899) nella storia automobilistica degli Stati Uniti, quello della Packard è noto per la costruzione accurata di vetture di lusso a dodici cilindri – si dice che persino Enzo Ferrari vi prese ispirazione -, per le vittorie sportive nel periodo pionieristico. E, negli Anni ‘50, per una serie di innovazioni tecniche. Vettura impeccabile per stile, eleganza e qualità di esecuzione, la Packard esposta al MAUTO ha il motore a 8 cilindri, cambio a 3 marce e la sospensione anteriore a ruote indipendenti.

CADILLAC mod. 62 (1947)

La Cadillac fu fondata a Detroit nel 1902 da William H. Murphy ed Henry Leland. Deve il suo nome all’ufficiale dell’esercito francese che nel 1701 aveva fondato la città di Detroit. Lo slogan di questa prestigiosa azienda, che divenne rapidamente sinonimo delle migliori vetture di lusso costruite negli Stati Uniti, recitava: “Il nostro credo è la perfezione. La nostra legge la precisioneâ€. La sua crescente fama e la solidità finanziaria attirarono ben presto l’attenzione del finanziere e imprenditore americano William Crapo Durant, che nel 1909 riuscì ad inserire la Cadillac nel gruppo General Motors. Il modello “62†(discendente della serie “60â€) segnò l’apice della risonanza mondiale della casa di Detroit. E fu prodotto in versioni successive, con carrozzeria coupé, convertibile o sedan, fino al 1964.

 

Ultima modifica: 3 Aprile 2018

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