Trial: una disciplina sportiva volta a stupire

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Il Trial è essenzialmente legato al mondo del motociclismo e del ciclismo sportivo, ma spesso può anche riguardare altri veicoli.

Trial, come indica lo stesso nome, indica che si tratta di una prova. E’ proprio questa l’idea di fondo della competizione in sé, si tratta effettivamente di mettersi alla prova, affrontando una serie di ostacoli. Questi dovranno essere superati sia nei percorsi indoor, sia in quelli outdoor, con specifici ostacoli creati ad arte.

Mototrial

Il Trial è uno sport fondamentalmente inteso per le due ruote. Asse portante della disciplina è la velocità elevata. Chiaramente, ciò che conta, oltre alla velocità, sono anche la destrezza e l’abilità del pilota alla guida del veicolo. Si tratta di uno sport che è alquanto diffuso in varie parti del mondo, sebbene sia per lo più praticato in Italia, Spagna, Regno Unito e Giappone. Proprio da questi Paesi giungono i migliori piloti e sono localizzate le più importanti case produttrici di moto speciali per questa disciplina.

La storia di questo sport risale agli inizi del XX secolo. Le prime gare si disputarono in Inghilterra. Qui bisognava percorrere le strade allora dissestate del Paese che avevano anche delle salite particolarmente ripide. Da qui, il Trial proseguì sino alla fine della Seconda Guerra Mondiale e intorno agli anni ’50 nacquero le prima case produttrici inglesi che realizzarono delle moto specifiche per questo sport.

Fu così la volta della Norton, di AJS Matchless Ariel, di Triumph, Francis-Barnett e molte altre assai famose nel tempo. Molti di questi modelli conobbero una produzione interessante nel corso degli anni, su richiesta di appassionati e sportivi di tale disciplina. Da lì a poco, il Trial divenne una sorta di tappa obbligata per tutti i piloti che volessero mettere alla prova le proprie abilità sulle due ruote. La prima vera sfida mondiale di Trial si tenne nel ’75.

Come si svolge

Il Trial è una sfida che si tiene per lo più all’aperto. Ecco perché si parla di prove ed ostacoli outdoor. Si snoda lungo un percorso suddiviso per zone con particolari ostacoli, con un numero di giri che può variare. Solitamente, si contano due o tre giri per gara. Il tempo massimo disponibile varia da cinque a sei ore. Scopo principali dei piloti è quello di affrontare le varie zone del percorso, superando i relativi ostacoli. Questi possono essere fiumi, rocce, tronchi di alberi, muretti, ripide salite e molto altro. Regola fondamentale è quella di non far toccare mai i piedi a terra.

Al termine dell’intero percorso di prova, saranno contate le varie penalità in relazione agli errori commessi, ad esempio quante volte il pilota abbia poggiato i piedi a terra ed altre. Il vincitore della sfida sarà colui che avrà accumulato il minor numero di penalità.

Ultima modifica: 22 Marzo 2018