Sicurezza: cos’è e come funziona la bicicletta di sicurezza

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Oggi vogliamo parlarvi della bicicletta di sicurezza, il suo funzionamento e come far funzionare correttamente la propria bicicletta.

Biciclo

 

La bicicletta di sicurezza, in inglese safety bicycle è un tipo di bicicletta popolare sul finire degli anni ottanta del XIX secolo, che venne adottata come alternativa al biciclo. Il termine “di sicurezza” fu adottato per il fatto di aver adottato una ruota anteriore più piccola, in grado così di rendere più sicuro questo mezzo di trasporto. Il termine sicurezza è tuttavia decisamente obsoleto, dal momento che questo termine fu utilizzato anche per le biciclette con ruote anteriore e posteriore, caratterizzate da un diametro diverso.

La prima bicicletta definita in lingua inglese safety, fu disegnata e concepita da Harry John Lawson nell’anno 1876. Tuttavia altri modelli furono sviluppati precedentemente come ad esempio quello di Thomas Humber . A differenza del classico biciclo, il guidatore riusciva a mettere i piedi per terra da fermo in posizione seduta. La catena muoveva la ruota posteriore, dando maggior sicurezza alla persona. Il modello originale utilizzava un particolare sistema detto a pedivella, per trasmettere il moto. Nel 1879 si iniziò ad utilizzare la catena, come nelle odierne biciclette. La bicicletta di Lawson fu molto costosa paragonata ai bicicli. La bicicletta di sicurezza fu un grande passo in avanti rispetto al biciclo.

Biciclo moderno

 

La bicicletta, spesso abbreviata con il semplice termine bici, è un veicolo che viene azionato dalla forza muscolare degli arti inferiori del ciclista. La bicicletta è costituita da un telaio cui sono vincolate due ruote allineate. Il telaio della biciletta è dotato di un sistema meccanico necessario alla trasmissione della potenza alla ruota. Da punto di vista meramente tecnico e normativo, nel nostro Paese la bicicletta rientra nella più ampia categoria dei velocipedi.

Nel corso della sua lunga storia di concepimento e produzione furono moltissimi i tentativi di introdurre variazioni nella struttura della bicicletta. Questo sia per migliorarne l’efficienza alla luce dei progressi scientifici e della biomeccanica in particolare, sia per esperimenti di design. Nonostante tutti questi tentativi di ammodernamento, la struttura generale della bicicletta può ormai essere considerata cristallizzata e si trova sostanzialmente immutata in tutte le sue numerose tipologie.

Per far funzionare nel modo corretto la propria bicicletta sarà assolutamente importante l’elemento della postura. La postura del ciclista a velocità superiori ai 20–25 km/h comincia ad essere molto importante. La postura meno efficiente è quella a busto eretto che si assume su quelle che sono definite le biciclette olandesi. Nelle biciclette da corsa, con le mani riposte sull’impugnatura bassa, si offrirà meno superficie alla resistenza dell’aria, e ancora meno nelle biciclette reclinate o di tipo recumbent.

Ultima modifica: 15 Novembre 2017