Fiat: Waymo le driveless car di Google per i taxi

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Waymo segna l’era delle nuove self driving cars, grazie al lavoro di una società nata in grembo a Google e che ora opera con Alphabet. Un accordo tra Fiat e Google sancisce la nascita di un nuovo modello senza conducente.

Non stiamo parlando del futuro, ma di una tecnologia che farà parte del nostro presente. La società Waymo ha già annunciato i nuovi test drive dei veicoli dotati appunto di guida autonoma, senza che ci fosse nessuno a bordo. Sino ad ora vi era sempre stato un conducente che potesse agire in caso di eventuale emergenza. Waymo ha già progettato di ampliare in modo imponente la propria disponibilità di veicoli autonomi. Non è tutto, si pianifica anche di inaugurare il servizio di taxi a guida autonoma per il pubblico.

Cos’è Waymo

Parliamo quindi di auto completamente autonome. In realtà, in pochi sanno che vi sono già in circolazione modelli di self driving cars, almeno formalmente. Questo perché non tutte le auto prive di conducente sono uguali tra loro per prestazioni e dotazione. Infatti, i veicoli Waymo, la società di Google che gestisce ciò che riguarda la progettazione e realizzazione di veicoli con guida autonoma, saranno totalmente differenti. Ad affermarlo è la stessa Sae, Society of Automotive Engineers, che ha stabilito cinque differenti livelli di autonomia per i veicoli in questione. Si tiene fuori la classe zero, nella quale rientrano i veicoli per così dire normali.

Ma di cosa si tratta effettivamente? Stiamo parlando di un sofisticato software introdotto nel 2015 che è in grado di sostenere una certa velocità grazie al cruise control. Questo è anche in grado di visualizzare gli altri veicoli ed ostacoli, adeguando così accelerazione o rallentamento, intervenendo in modo autonomo su motore e freni. Non è tutto, può anche eseguire manovre di sorpasso in modo autonomo, ma il conducente, in questo caso umano, dovrà inserire la freccia in modo manuale. Il sistema si fonda su strumentazione come Gps, radar e 12 sensori ad ultrasuoni. In tal modo è in grado di intercettare qualunque cosa si muova intorno alla vettura, in un raggio d’azione di circa 5 metri.

Il conducente

Tuttavia, resta fondamentale, anche con i sistemi di self driving, l’attenzione del conducente nelle varie manovre di guida. Il sistema si occupa anche di avvisare il driver di eventuali malfunzionamenti, oppure delle situazioni di pericolo. In questo modo la vettura può eseguire delle accelerazioni laterali, sterzando, oppure frenando o accelerando, ma il conducente dovrà sempre prestare attenzione a quanto accade. Il veicolo può azionare, in caso di incidenti, sia il volante che l’acceleratore e il freno, ma sarà il guidatore ad intervenire se necessario.

Ciò significa che nei veicoli dotati di self driving, è richiesta la presenza del conducente, ma il suo compito sarà essenzialmente legato a funzioni di controllo in caso di emergenza. Si parla di veicoli dotati di completa autonomia, aprendo così lo scenario per totali rivoluzioni nelle abitudini quotidiane. Per quanto concerne l’impiego di questi veicoli Waymo come servizio taxi, per un primo periodo avranno a bordo un conducente. Il suo compito sarà quello di intervenire, come indicato, solo in caso di emergenza. Il servizio per i passeggeri sarà totalmente gestito tramite app per smartphone.

Obiettivo

L’obiettivo è quello di raggiungere la più elevata autonomia su veicoli dotati di tale software, con sistemi sensoristici in grado di sostituire integralmente l’autista nel controllo del veicolo. Non solo, il veicolo dovrà arrivare ad essere in grado di leggere l’ambiente circostante senza mai richiedere l’intervento umano. Ma questo è solo uno scenario che si prospetta realizzabile nel futuro. Attualmente, i veicoli dispongono di una serie di funzionalità e strumenti relativi ad Abs e assistenza nel parcheggio, frenate d’emergenza e controllo della velocità in risposta alla densità del traffico.

Lo scenario che si vive ad oggi è duplice, poiché da un lato vi sono i produttori tradizionali che puntano ad un graduale percorso di automazione. Mentre dall’altro vi sono coloro che intendono ridurre i tempi di attesa e lanciare sul mercato dei modelli di auto totalmente autonomi, o quasi. Questi ultimi seguono le tendenze attuali che, stando ai dati raccolti, dimostrano che vi è un giro d’affari enorme che ruota intorno a questi progetti, che si vorrebbero vedere realizzati entro il 2050. Lo scenario vedrebbe la scomparsa degli autisti, mentre tutti diventeremmo passeggeri scarrozzati dalle auto robot, che ci porteranno a destinazione.

In caso di sinistro

Cerchiamo però anche di capire quali potrebbero essere i risvolti di questa situazione in caso di sinistro ed eventuali coperture assicurative. In tal caso, il settore potrebbe totalmente ribaltarsi. In effetti, in caso di incidente, chi dovrebbe pagare i danni, l’azienda produttrice del veicolo, o il proprietario-passeggero dello stesso? Non è semplice districarsi. Così come non sarà affatto semplice programmare le auto autonome. Proprio su tali punti spinosi, in Germania, si è messa all’opera una commissione, nominata ad hoc, che ha buttato giù una serie di principi etici per guidare i programmatori dei software di navigazione.

A frenare l’avanzata di questi nuovi veicoli del futuro saranno proprio le leggi e i codici della strada, oltre ad una serie di riflessioni morali e questioni burocratiche che potrebbero rividere totalmente quanto sino ad ora in vigore.

L’accordo con Fiat

Nel mentre, continuano a nascere sempre nuove partnership, consorzi e accordi stretti tra i diversi paesi. Uno tra gli accordi più importanti siglati di recente, ad esempio, è proprio quello tra Fiat-Chrysler e Google, fatto sulla base del van Pacifica. Circa due anni fa, nel 2016, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne e John Krafcik, del progetto Google Car, hanno ufficializzato un accordo relativo allo sviluppo di un modello di minivan Pacifica, a marchio Chrisler, privo di conducente. Entrambi i gruppi, forti di una tecnologia altamente avanzata, mirano alla commercializzazione di un importante numero di Pacifica Google, chiaramente dopo un periodo di sperimentazione.

Dunque, se Waymo punta a commercializzare i suoi sofisticati software di self driving, le più importanti partnership di settore mirano a rivoluzionare totalmente lo scenario dell’intero settore automotive. Fiat non è l’unica ad essere interessata alle nuove tecnologie ingegneristiche, anche Audi e Volvo sono pronte a mettersi in gioco. Allo stesso modo Bmw ha scelto il 2021 come data ultima per la commercializzazione dei veicoli autonomi. Si tratterà di soluzioni avveniristiche che sconvolgeranno il modo di trasportare i passeggeri con sistemi ibridi, capaci di prendere il controllo delle situazioni.

Ultima modifica: 28 Febbraio 2018