Cronotachigrafo digitale: funzionamento e simboli

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Con il regolamento CE entrato in vigore in Italia dall’11 aprile 2007, sono state introdotte nuove norme molto importanti in materia di autotrasporto. Tali direttive si vanno tuttavia, a sommare a quanto già stabilito in precedenti normative volute dal Parlamento Europeo e dal consiglio nel 2002, inerenti l’organizzazione dell’orario di lavoro di quanti si occupano di autotrasporto. E’ stato così limitato il periodo giornaliero di guida a 9 ore, che possono raggiungere le 10 ore, ma non più di due volte nell’arco della settimana. Rientra negli strumenti utili per effettuare i dovuti controlli, proprio il cronotachigrafo digitale. Vediamo ora di comprenderne meglio il funzionamento e i simboli riportati.

Cronotachigrafo digitale funzionamento

 

Il cronotachigrafo digictale è richiesto per tutti coloro che si mettono alla guida di veicoli che superano le 3,5 tonnellate per il trasporto di merci. E’ uno strumento necessario sia per coloro che si occupano del trasporto come dipendenti, sia che se ne occupino come artigiani, inteso sul territorio di uno Stato membro dell’Unione Europea.

Il tachigrafo digitale vale sia per i trasporti nazionali che internazionali, nonché per italiani e stranieri. Valido anche per quanto riguarda il trasporto in conto terzi, oltre che per quello in conto proprio. Il cronotachigrafo è un apparecchio simile ad un’autoradio, oppure ad un lettore CD, il quale si compone di due lettori smart-card, un selettore di entrata manuale, uno schermo che consente di visualizzare i dati, un avvisatore acustico-visivo e una stampante.

Lo strumento si avvale anche di una carta conducente che serve a memorizzare i dati di identificazione, nonchè quelli riguardanti l’attività di quest’ultimo. Il tachigrafo è poi collegato ai sensori del veicolo, al fine di registare i dati relativi all’utilizzo del veicolo per la durata annuale. I dati che vengono rilevati sono quelle inerenti l’identità del conducente, i tempi di guida e riposo e le modalità di guida. Un display consente poi di visualizzarli, registrando anche i dati identificativi del veicolo stesso, la distanza percorsa, eventuali anomalie di funzionamento e guasti, la velocità tenuta nelle ultime 24 ore di utilizzo. In accordo con le recenti normative europee, utti i tipi di tachigrafo digitale dispongono di stesse funzionalità, struttura dati, utilizzando anche gli stessi simboli, o pittogrammi.

Le carte sulle quali vengono memorizzati i dati utili, non sono altro che delle password con le quali è possibile accedere a parte della memoria del tachigrafo, i dati registrati. Mentre, la carta conducente è una raccolta di 28 dischi, su cui vengono riportati i dati relativi all’autista. Quest’ultima è di colore bianco e ha una validità di 5 anni. La sua memoria memorizza un determinato numero di giorni di attività, 28. Il ventonovesimo, cancella automaticamente quanto è stato riportato il primo giorno. Sulla carta si riporta l’identificazione dei veicoli usati, i tempi di guida, di lavoro, di disponibilità e riposo, il numero di conducenti, la data e l’ora in cui la scheda è stata inserita ed estratta, luogo nel quale hanno avuto inizio e fine i giorni di lavoro, la distanza totale, identificazione del funzionario addetto al controllo, nonché la data e ora dell’ultimo controllo effettuato.

Vi è poi la Carta Azienda di colore giallo, la cui validità è di 5 anni e consente di copiare i dati relativi all’utilizzo del veicolo. Questa dispone di 88 attività di scarico dati ed è utile ad identificare la Società di trasporto, vedere i dati di viaggio, scaricare quelli relativi a tutti i veicoli dell’azienda. Questa carta consente, quindi, di gestire i tempi di attività degli autisti ed è anch’essa rilasciata dalla Camera di Commercio dove l’azienda ha la propria sede legale.

La Carta Officina è di colore rosso ed ha validità annuale. Dispone di attività di officina e si utilizza per la calibratura e la programmazione del tachigrafo. Questa carta dispone di un codice di sicurezza ed il tecnico che si occupa della taratura disporra di un codice pin per effettuare gli interventi. Viene rilasciata solo ad officine e montatori autorizzati dal Ministero delle Attività Produttive, dalla Camera di Commercio.

La Carta Controllo è di colore blu e ha validità di 5 anni. Serve a verificare la regolarità dell’utilizzo del tachigrafo e permette che i dati della carta del conducente vengano ispezionati, nonché quelli della memoria del tachigrafo e quelli archiviati dall’impresa nell’ultimo anno. Questa carta viene rilasciata dal sistema camerale alle Autorità di controllo che si occupano dei controlli tecnico-amministrativi in fatto di sicurezza sul lavoro e trasporto stradale, oppure alle autorità di polizia addette ai controlli sulle strade.

Sarà compito dell’azienda far calibrare il tachigrafo da un’officina autorizzata, che apporrà il proprio sigillo di conoscenza. Da quel momento in poi, tutti i dati registrati diverranno legalizzati. Non solo, la stessa azienda sarà tenuta ad occuparsi della formazione degli autisti, di scaricare e copiare i dati registrati dalle carte e dagli stessi tachigrafi. Dovrà altresì conservare gli stessi dati, analizarli e controllare la regolarità delle attività dei conducenti dei veicoli.

Dall’altra parte, l’autista dovrà inserire la carta conducente dic ui dispone, nel momento in cui prende in consegna il veicolo. Questa dovrà poi essere estratta una volta terminato il periodo di lavoro quotidiano. A questo punto, dovrà selezionare, su uno specifico commutatore, il tipo di attività eseguita. Nel caso in cui il tachigrafo o la stampante non dovessere funzionare, allora, dovrà prendere nota delle attività in questione, indicando anche i tempi e controfirmare il tutto. In caso di smarrimento o furto, nonché danni alla carta, sarà necessario presentare denuncia alle autorità e richiederne la sostituzione entro 7 giorni. Il rilascio di una nuova carta, dovrebbe avvenire nell’arco di cinque giorni. Importante tenere sempre a bordo del veicolo una quantità di carta stampante sufficiente nel caso di eventuali controlli su strada.

Simboli cronotachigrafo

 

Importante saper leggere ed utilizzare i doversi simboli riportati sul display del cronotachigrafo, meglio detti anche pittogrammi. Si tratta di simboli che facilitano, rendendo anche istantanea la lettura dello stesso display, per effettuare poi anche la stampa dei dati. I pittogrammi sono in tutto 114. questi possono essere singoli, vale a dire, con una funzione, come quelli relativi alle dimensioni della ruota, oppure singoli con doppia funzione, quali il controllo, oppure ancora, composti da doversi simboli, quali ad esempio quelli relativi al tempo di guida di due settimane. In quest’ultimo caso, sono in maggior numero rispetto a quelli singoli.

Vi sono poi quelli con quattro simboli, che erano anche riportati sui vecchi dischi cartacei. Si tratta di quelli inerenti al tempo di guida, ad altro tempo di lavoro, al periodo di disponibilità, alla pausa e tempo di lavoro. I pittogrammi sono stati inseriti poiché rispondono all’uso internazionale di tale strumento che, tuttavia, utilizza la lingua di colui che inserisce la carta conducente. Se questo è italiano, il tachigrafo userà quindi, la lingua italiana. Sorgono, però, i problemi nel momento in cui ci si trova ad effettuare i controlli. Se, ad esempio, ad effettuare il controllo è un poliziotto italiano, ma il veicolo e rispettivo conducente sono stranieri, in che modo si dovrà operare per la verifica dei dati? Ecco che, a tal proposito, vengono impiegati i pittogrammi, che servono proprio a rendere più semplice la lettura degli stessi dati, evitando problemi di interpretazione.

Ultima modifica: 12 Dicembre 2017