Coronavirus: Aston Martin riprende la produzione

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L’emergenza Coronavirus non è passata completamente, anzi, ma diversi paesi nel mondo stanno iniziando a limitare le restrizioni. Le case automobilistiche possono dunque anche loro provare a riprendere la produzione, come Aston Martin, che ha appunto rimesso in moto il suo stabilimento di St. Athan, in Galles, dove il nuovo SUV Aston Martin DBX prenderà forma.

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È chiaro che i lavoratori saranno tenuti a rispettare nuovi protocolli igienici e di sicurezza, pensati per proteggere gli operai stessi, gli ingegneri, gli impiegati e le loro famiglie da possibili contagi, ancora dietro l’angolo.

Distanziamento sociale, ingressi controllati con misurazione della temperatura corporea, percorsi fra le linee di produzione ottimizzati in modo da non creare assembramenti, mascherine obbligatorie e così via: molte le misure prese da Aston Martin per consentire ai propri lavoratori di operare in sicurezza.

“La sicurezza e la buona salute del nostro personale sono assolutamente fondamentali mentre torniamo lentamente e con prudenza alla produzione delle nostre automobili”: sono lo parole del direttore della produzione di St. Athan, Scott Ward.

Dopo la riapertura dello stabilimento di St. Athan, avvenuto il 5 maggio, Aston Martin procederà con la rimessa in funzione della sua sede principale a Gaydon, nel Warwickshire. Col tempo, poi, riprenderanno anche tutti gli altri uffici e sedi sparsi nel Regno Unito.

Ultima modifica: 7 Maggio 2020