Bmw k100 cafè racer: modelli nuovi, usati e accessori

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La Bmw K100 cafè racer nasce sulla scia della mitica K100 e ne eredita le caratteristiche tecniche pur modificando la carrozzeria e l’estetica.

Bmw k100 cafè racer

È necessario partire dalla descrizione del modello base per raccontare la storia e lo sviluppo della Bmw K100 cafè racer e capire le ragioni del suo successo fino ai giorni nostri.

La sigla “K” utilizzata dalla casa bavarese Bmw viene adottata negli anni ’70 per indicare un nuovo progetto di moto, il Kompact Drive System, dal forte profilo innovativo in cui una maggiore compattezza del veicolo veniva ottenuta con l’integrazione fisica del motore con il telaio.

A inventare questo nuovo sistema fu il capo progetto Stefan Pachernegg e il responsabile del progetto meccanico, Josef Fritzenwenger, che pensarono di disporre i cilindri longitudinalmente al motore e abbassare anche il centro di gravità del veicolo per ottimizzarne le prestazioni.

A ciò si aggiungevano l’accensione e l’alimentazione ad iniezione ad impulso elettronico, il compattamento e la suddivisione delle parti della moto per favorirne la manutenzione, l’aggiunta di un sistema frenante innovativo come l’ABS.

La prima moto con queste caratteristiche vine presentata nel 1983 e da allora il successo e la diffusione del modello sul mercato inizia la sua reale corsa verso il successo.

Aggiustamenti e miglioramenti

Diversi sono stati gli aggiustamenti e i miglioramenti della sorprendente K100 e tutti questi interventi hanno contribuito a renderla imbattibile contro l’agguerrita concorrenza delle nascenti case costruttrici nipponiche, sempre più incalzanti nel mercato europeo e mondiale.

Oltre alla geniale conformazione del bolide, in parti separate e facilmente smontabili senza dover mettere mano a tutto il corpo, altrettanto straordinaria è stata la progettazione di un innovativo sistema monolever posto nella ruota posteriore. Si trattava di un braccio oscillante che permetteva di estendere la presa a terra della ruota fino a 100 millimetri di oscillazione, con la felice conseguenza di favorire le piegature in curva e una maggiore stabilità della moto.

Nel 1987 la versione base esce definitivamente di produzione mentre altre versioni, come RT, RS e LT sopravvivono fino al 1991.

Caratteristiche

Le caratteristiche tecniche e tecnologiche della BMW K100 rimangono le stesse e saranno estese anche alla successiva RS in versione cafè racer:

  • Dimensioni: lunghezza metri 2,220, larghezza metri 0,920, altezza metri 1,115, larghezza manubrio metri 0,73, nuovo sellino monoposto a 0,80 centimetri dal suolo con codino in punta, peso 243 chilogrammi – contro i 215 della versione base -, serbatoio litri 22 ridotto e con forma a sogliola, nuova linea sportiva della forcella, pneumatico anteriore 100/90 pollici e posteriore a 120/90;
  • Motore: 4 cilindri disposti longitudinalmente, 987 di cilindrata, 4 tempi, 2 valvole per cilindro, 8.000 giri al minuto, sistema refrigerante con resistenza fino a -26 gradi, accensione elettronica, alimentazione ad iniezione elettronica, potenza di 66 kW e 89,7 cavalli, velocità massima di 221 chilometri orari – contro i 215 della versione base -;
  • Trasmissione: cambio meccanico, 5 marce;
  • Freni: doppio disco per gli anteriori e monodisco per i posteriori, sistema ABS.

La versione cafè racer abbraccia uno stile tutto speciale e specifico che simboleggia per i suoi cultori un vero e proprio stile di vita, quasi una filosofia o uno spirito che trascende la realtà per indicare un’identità sociale e culturale nuova e distintiva.

Movimento cafè racer

Il movimento dei cafè racer nasce in Inghilterra alla fine degli anni sessanta da parte di giovani motociclisti che ostentavano i loro bolidi davanti alle caffetterie e imponevano così la loro scomoda presenza, rivoluzionaria e ribelle, al perbenismo delle classi borghesi.

Le moto erano un’accozzaglia di accessori futili ma di gran scena, tali da modificare l’aspetto turistico e funzionale dei veicoli normali. Nasce così un nuovo stile fatto di sovrastrutture che, alla lunga, hanno costruito uno stile proprio e coerente, un tuning ante tempo ma basato, in quell’epoca, su messaggi socio-culturali di protesta e di cambiamento. Infatti, una vera moto cafè racer, potente e rivoluzionaria, ha i suoi accessori, artigianali o meno, che costituiscono il kit indispensabile per considerarsi un esemplare della categoria a tutti gli effetti.

D’altronde, lo scopo di tanto esibizionismo era quello di rendere più aggressive le moto e più minacciosi i suoi cavalieri, mentre nella realtà entrambi non erano assolutamente così pericolosi e tanto meno potenti come sembravano.

Bmw k100 cafè racer usata

È facile trovare moto cafè racer sia in concessionarie specializzate in moto usate e d’epoca sia su internet o esplorando alcuni forum a cui partecipano comunità amatoriali legate proprio dalla passione per questa categoria di moto.

I prezzi variano da un minimo di 5.000 euro fino ad un massimo di 12.000 per un buon esemplare. Ovviamente, il prezzo lievita quando gli accessori che costituiscono i kit sono originali e non mischiati con altre marche motociclistiche.

Bmw k100 cafè racer kit

Il famoso kit della perfetta Bmw cafè racer prevede sia aggiunte che modificazioni di componenti di serie:

  • i manubri si abbassano e diventano semi-manubri, simili a quelli delle moto da corsa, determinando una postura più curva durante una guida lenta o forzatamente slanciata nella guida veloce;
  • la sella si accorcia e diventa monoposto;
  • il carburatore viene maggiorato con rimozione del silenziatore e apposizione di un “tromboncino” al posto del terminale;
  • la vernice è un classico marrone chiaro dorato con scritte e simboli neri, così come nere sono le cromature delle ruote e altri accessori;
  • la sporgenza del sellino è costituita da un codino finale che lascia aperta la visuale delle sospensioni e della ruota posteriore;
  • le sospensioni sono evidentemente maggiorate;
  • il serbatoio si libera di carenature e assume una forma a sogliola;
  • il casco è in stile vintage, sia quello aperto che quello integrale;
  • il faro anteriore è di dimensioni più grandi;
  • il pilota veste un abbigliamento da “cafè racer runner” con bandana, maglietta con scritte evocative del movimento, gilet, giacche, occhiali, stivali, guanti, cinture, portachiavi e spille, tutto rigorosamente in stile;
  • si usano bandiere con simboli dei pirati o delle stelle e strisce americane;
  • le borse sono in stile western californiano, con frange o a forma di barilotto;
  • dei fari supplementari sono posizionati con imponenti staffe;
  • il portabollo è in stile vintage;
  • il cupolino è in stile d’epoca;
  • si usano schienali e portapacchi grigliati;
  • i clacson sono sonori e si aggiungono trombe da applicare con apposite staffe.

Ci sono molti altri accessori, naturalmente, che possono essere aggiunti liberamente da ciascuno.

Ultima modifica: 31 Dicembre 2017