Aston Martin: oltre 130 milioni di euro di perdita a causa del Coronavirus

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Aston Martin, come molte varie altre case automobilistiche, ha subito una brutta batosta economica causata dall’emergenza Coronavirus. L’azienda ha infatti registrato una perdita, al lordo delle imposte, di ben 118,9 milioni di sterline (134,7 milioni di euro) nei primi tre mesi del 2020, con un calo delle vendite di quasi la metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Eppure Aston Martin si dichiara fiduciosa: tutta l’attenzione e le speranze sono infatti dedicate all’atteso nuovo SUV Aston Martin DBX, che promette di essere un buon campione di vendite.

L’azienda inglese ha venduto 578 auto da gennaio alla fine del mese di marzo, con un calo del 45% rispetto ai primi tre mesi del 2019 (1057 auto vendute). Anche il prezzo medio di vendita è sceso: 98mila sterline del primo trimestre 2020 contro le 160mila del 2019.

Come le altre case, anche Aston Martin è stata colpita in particolar modo dai blocchi anti epidemia messi in atto in Cina e nei paesi asiatici fra gennaio e febbraio. Laggiù le vendite sono diminuite del 74% complessivamente e nella sola Cina addirittura dell’86%. Nel mercato di casa, nel Regno Unito, le vendite sono diminuite appena del 3%, ma solo perché il blocco anti Covid-19 è iniziato a fine marzo. Negli Stati Uniti il calo per Aston Martin è stato del 57%.

Durante i primi tre mesi del 2020 il 93% della rete di concessionarie di Aston Martin ha dovuto chiudere completamente o lavorare a capacità limitata e la produzione è stata fermata in tutti i suoi impianti a marzo. Ora però, dice Aston Martin, tutti i rivenditori cinesi e circa il 15% di quelli sparsi per il mondo sono tornati a lavorare. Si tratta di un dato che infonde speranza nella casa inglese, assieme al fatto che lo stabilimento di St Athan, in Galles, è stato rimesso in funzione: qui viene prodotto il nuovo e atteso SUV Aston Martin DBX, le cui prime consegne sono previste per questa estate.

Ultima modifica: 13 Maggio 2020