Airbag: da cosa è costituita la polvere bianca

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Uno dei dispositivi più importanti per la sicurezza stradale è sicuramente l’airbag. Il sacco salvavita che esplode nel momento in cui l’automobile impatta o effettua un incidente, protegge dal possibile scontro che il corpo o il viso del conducente potrebbero avere sugli interni del veicolo. Oltre alla cintura di sicurezza, l’airbag è un elemento fondamentale; l’impatto del corpo con il volante senza l’ausilio di questo sistema potrebbe portare a fratture o lesioni molto gravi, di cui questo dispositivo ne è un grande deterrente.

La sua invenzione risale al 1952, la prima autovettura ad installarlo fu la Oldsmobile Toronado (USA) nel 1973 mentre in Italia il primo modello risale al 2000 (Sinthesis 2000, meccanica Lancia Flavia).
Non tutti conoscono però come è composto e come funziona nel dettaglio, il sistema è costituito sostanzialmente da 5 elementi: il sensore che rileva l’impatto, la centralina, il detonatore, la capsula esplosiva e il sacco salvavita.
Il sensore serve a rilevare la decelerazione forzata che è causata da un possibile incidente. Grazie a questo sensore, il sistema si accorge che è avvenuto l’impatto.
La centralina invece ha il compito di assorbire il segnale, immagazzinarlo e inviarlo al comando di accensione del detonatore.
Il detonatore invece va ad innescare la sostanza presente nella capsula esplosiva.
La reazione chimica di questa sostanza porta alla creazione di una grande quantità di gas che va a gonfiare il sacco.

La sostanza presente nella capsula è l’azoturo di sodio, sale di sodio dell’acido azotidrico; gli azoturi o azidi sono dei composti binari creati dall’azoto insieme ad un metallo oppure con vari gruppi organici.
L’acido azotidrico è un acido debole tossico, in forma liquida a temperatura ambiente e volatile; è altamente esplosivo e tossico, motivo per cui non è possibile trasportarlo.
La formula molecolare dell’azoturo di sodio è NaN3.
Nel caso dell’utilizzo per l’airbag le quantità di NaN3 variano da 50 a 200 g. Quando l’automobile subisce un impatto, attraverso la centralina viene prodotto l’impulso per la scarica elettrica, che scalda l’azoturo di sodio; in questo modo, viene liberato azoto ma il sodio rilasciato essendo estremamente reattivo può essere virato in silicati alcalini ininfluenti con il nitrato di potassio e il silice.
Il sale in questione si presenta come un solido bianco inodore, in sé la composizione della sostanza è estremamente tossica e dannosa per l’ambiente, ma come abbiamo visto in questo caso, se usato nel giusto modo, può salvare delle vite.

Ultima modifica: 11 Giugno 2018