Veicoli agricoli: dove comprarli e per cosa utilizzarli

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In un paese il cui mercato automotive ruota quasi esclusivamente intorno ad automobili e moto, una nicchia interessante e poco conosciuta è rappresentata dai cosiddetti veicoli agricoli: sono quei mezzi professionali, alcuni anche di dimensioni e costi molto importanti, che vengono utilizzati per attività che sono definite agricole ma che in realtà riguardano un ambito molto più ampio. Macchine come trebbiatrici o motofalciatrici che sostanzialmente sono utilizzate quasi essenzialmente in agricoltura; ma anche trattori che spesso vengono impiegati anche come motrici nei cantieri o nei porti per la movimentazione di carichi.

In questo segmento rientrano anche altri veicoli meno frequenti da vedere in città come gru semoventi, o mezzi da lavoro come spargisale, camion per la raccolta differenziata, spazzaneve. Viene naturale obiettare che alcuni di questi mezzi pesanti non hanno nulla di agricolo, e in effetti è vero: ma questa è la situazione. I veicoli agricoli sono sostanzialmente pezzi per il lavoro che magari non necessariamente vengono usati in un campo coltivato.

Veicoli agricoli: storia, tecnologia, brevetti e tanti investimenti

Ci sono alcune cose che sono interessanti da dire a proposito dei cosiddetti veicoli agricoli: la prima è che hanno una lunga storia, almeno cento anni e che hanno portato una gran quantità di brevetti alla causa della meccanizzazione e automazione dei lavori nei campi. Un settore che si è sviluppato in modo impressionante e che ha visto moltissime aziende di enorme successo in questo settore: pochi sanno per esempio che anche la Lamborghini, oggi famosa per i suoi bolidi di altissimo profilo e di costo inavvicinabile, è nata proprio come azienda specializzata nella realizzazione di trattori e di macchine agricole.

La Fiat ha creato molto tempo fa la sua divisione agricola, la FiatAgri, che per anni ha esportato un quantitativo enorme di macchine agricole diventando sotto un aspetto non solo di reddito ma anche di marchio, uno dei prodotti di maggiore successo della casa torinese. Oggi la Fiat è proprietaria del marchio New Holland, uno dei brand più storici ed evocativi di questo settore.

A livello mondiale esistono marchi storici che hanno legato tutto il loro successo ai veicoli agricoli, come per esempio la John Deere, una fabbrica nata oltre 180 anni fa nel Vermont e che poi si ampliò ulteriormente in Illinois che inizialmente produceva grandi attrezzi agricoli, in particolare aratri per poi specializzarsi in trattori. Oggi la John Deere è un colosso che fattura quasi 40 miliardi di dollari e che ha investito gran parte dei propri ricavi nella realizzazione di nuove macchine: decespugliatori, raccoglitori meccanizzati di mais, di cotone, canne da zucchero, camion per il taglio della legna e la deforestazione, seminatrici, irrigatori. Si calcola che in tutto la John Deere abbia messo in produzione oltre 200 macchine agricole brevettando non meno di 1000 parti meccaniche specializzate per il lavoro automatico. La John Deere è un colosso con quasi quaranta fabbriche sparse in tutti e cinque i continenti (quattro sono in Germania) e decine di migliaia di addetti.

I trattori sono diventati ricchi di optional come una splendida fuoriserie

Una volta trattori e macchine agricole erano considerati mezzi di fortuna, sporchi, maleodoranti, lenti e scomodi. Oggi sono delle vere perle di tecnologia: aria condizionata, impianto stereo, sensori e controlli ottici collegati a impianti di videocamera, poltrone di guida in pelle e superconfortevoli e moltissime dotazioni per la sicurezza. Quasi tutte le macchine, anche quelle più complesse per il lavoro nei campi – come ad esempio per la mietitura o la raccolta di mais, canne da zucchero, cotone e altro, sono studiate in modo che una persona faccia tutto il lavoro.

La macchina viene settata per la raccolta con alcuni sensori che intercettano dei puntatori sistemati in fondo all’area di lavoro e a quel punto il veicolo farà tutto da solo rispettando rigidamente il programma di lavoro. Sono mezzi molto costosi, è certo: ma estremamente affidabili, precisi e sicuri. Nessuno può e deve lavorare nei loro pressi: le macchine sono programmate per fermarsi all’istante se qualche operatore si trova nell’area della loro azione. Questo genere di impianti si sono resi necessari perché troppo spesso in passato si erano verificati drammatici incidenti nei quali qualche operaio interveniva personalmente per accelerare il lavoro della macchina o sbloccarla: ora degli inibitori individuano attività umana nel raggio d’azione del mezzo e lo bloccano. L’operatore a bordo fa tutto controllando tempi e ritmi del lavoro dal computer di bordo e dalle telecamere di bordo.

 

Dove comprare i veicoli agricoli: ci si informa on line e si tratta alle fiere di settore

Una volta tutta la linea commerciale dei mezzi agricoli puntava sul rapporto diretto con il cliente: per cui le aree di maggiore tradizione agricole erano anche quelle che avevano sul territorio numerose concessionarie che vendevano e assistevano gli acquirenti su qualsiasi genere di acquisto. Oggi anche la vendita di questi mezzi è entrata in una fase completamente diversa grazie a un approccio più moderno e ‘social’. Le grandi aziende presentano le proprie offerte più innovative nelle fiere di settore: in Italia le più importanti sono l’Eima di Bologna e la Fiera della Meccanizzazione agricola di Savigliano; a livello internazionale la fiera più rappresentativa è sicuramente la Sima, che si tiene nello gigantesco spazio espositivo di Parigi (Villepinte) a febbraio.

Gli espositori sono quasi duemila e contestualmente alla fiera commerciale si tengono anche numerosi convegni di settore. Chi deve acquistare un mezzo industriale del costo di diverse centinaia di migliaia di euro non va più dal concessionario: si informa on line, chiede la visita di un ingegnere della casa costruttrice per capire se le sue esigenze sono adattabili alle caratteristiche del mezzo che vuole acquistare dopo di che procede a un acquisto mirato con linee di credito quasi sempre agevolato.

Insomma, le cose sono considerevolmente cambiata perché – come detto – i mezzi agricoli sono uno strumento industriale indispensabile che ormai non accontenta più il semplice contadino, il piccolo produttore indipendente, ma deve raccogliere la domanda di migliaia di aziende medio grandi del comparto agroalimentare che in Italia è un colosso. Nel 2018 sono state vendute macchine agricole per quasi 120 miliardi di euro. L’Italia esporta in questo settore per oltre quattro miliardi con investimenti i notevole crescita negli ultimi due anni da parte delle aziende italiane.

Ultima modifica: 19 Luglio 2019