Valentino Rossi: perché si ritira?

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L’ultima vittoria in Moto GP di Valentino Rossi risale al Gran Premio di Assen, in Olanda, stagione 2017. Quali sono le ragioni per cui il grande pilota vuole ritirarsi e porre fine alla propria attività?

Valentino Rossi, la carriera

Nella stagione dopo, quella 2018, il pilota di Tavullia, nove volte campione del mondo, non fece male, tant’è che riuscì a finire terzo nella classifica generale, però non riuscì a vincere neanche una corsa, anche se salì sul podio sei volte.

In confronto con quella, che già non fu memorabile, la stagione attuale si può obiettivamente considerare un disastro pressoché totale, col “Dottore” non solo inchiodato al quinto posto in classifica (peraltro un gradino sopra al suo compagno di squadra della Yamaha, Maverick Viñales), ma quel che è peggio apparentemente incapace di risolvere i molti problemi della sua moto, che si possono riassumere in una drammatica ed esasperante carenza di trazione sia in entrata che in uscita dalle curve e in un sacco di problemi con le gomme.

Date queste premesse, la crisi di Valentino, che ormai ha raggiunto i 40 anni, un’età non esattamente verdissima per un centauro, può essere una combinazione di fattori tecnici – la conclamata scarsa competitività della moto – e personali: il calendario non perdona nessuno e quel che era ancora possibile nel 2009, quando Vale aveva trent’anni e vinse il suo ultimo mondiale, probabilmente non lo è più adesso.

Il motociclismo richiede corpi giovani e reattivi. Il talento di Valentino è stato immenso (meglio di lui solo il mitico Giacomo Agostini, quindici campionati del mondo vinti), ma il suo fisico – forse-  non è più all’altezza, soprattutto dopo u numerosi infortuni.

Valentino Rossi dice addio?

È arrivato per lui il momento di lasciare? Secondo il managing director della Yamaha Lin Jarvis il ritiro di Valentino Rossi è una prospettiva tutt’altro che irrealistica.

Il “capo” di Valentino in un’intervista a Motorsport.com non è stato esattamente diplomatico e ha fatto capire abbastanza chiaramente che Valentino dovrebbe trarre da solo le conclusioni indotte dalla profonda crisi che sta attraversando. Jarvis si è addirittura proiettato in avanti, ipotizzando come già avvenuta la dipartita del “Dottore”: “Ci mancherà Valentino? Senza dubbio. Ma la vita andrà avanti…”.

Più che naturale che Jarvis attribuisca la mancanza attuale di risultati decenti al pilota pesarese invece che alla sua moto, ma come si diceva sopra forse le amarezze di questo periodo sono il “combinato disposto” di una macchina che non va e di un pilota ormai a fine corsa.

Quel che è sicuro, in ogni caso, è che di fronte a dichiarazioni del genere rilasciate da chi si suppone dovrebbe supportarti, il clima in Yamaha non dev’essere dei più rilassati. Possibile che alla fine Valentino decida di dire addio alla scuderia giapponese. Se per per dire addio alle corse o per passare a un’altra squadra, questo è tutto un altro discorso.

Ultima modifica: 27 Agosto 2019