La storia del Touring Club

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Luigi Vittorio Bertarelli ed altri 56 velocipedisti fondarono, giorno 8 novembre 1894, il Touring Club Italiano col preciso scopo di diffondere i principi pratici ed ideali del viaggio e del ciclismo. Bastano cinque anni dalla nascita, nel 1899, perché il club raggiunga la cifra ragguardevole di 16 mila iscritti evidenziando un certo interesse sul panorama italiano.

L’avvento del Touring Club Italiano

Le basi dell’Associazione senza scopo di lucro si propongono come innovative, basti pensare alla creazione della prima pista ciclabile, con tanto di cassette di pronto soccorso posizionate a bordo strada, nata soltanto pochi mesi dopo la fondazione.

La Polizia Stradale, notando le qualità insite nel Touring Club maggiormente evidente nell’abbellimento delle stazioni, ne chiede la collaborazione per stilare il primo storico Regolamento. Nel 1897 decide di cimentarsi nella progettazione e relativa fabbricazione di cartelli stradali per favorire il soggiorno dei turisti.

Difatti, appena entrati nel nuovo secolo e con l’avvento delle prime automobili il Touring Club Italiano assume maggior prestigio sul territorio, riuscendo ad annoverare iscritti da tutto il territorio nazionale.

Le loro nuove proposte strizzavano l’occhio alla rivalutazione, o scoperta a seconda dei casi, di regioni italiane meno inflazionate al turismo impegnandosi, al contempo, di creare un ambiente urbano che contemplasse anche la natura (tramite, ad esempio, delle ‘oasi verdi’ da installare in città).

La sua espansione

Nel 1914 nasce un nuovo progetto, ovvero il Club decide di pubblicare la prima versione della Guida d’Italia, altresì chiamata ‘Guida Rossa’ per il tipico colore in copertina). Nello stesso anno l’Associazione inaugura una scuola alberghiera in quel di Milano e pubblica la Carta Turistica d’Italia tramite il proprio Ufficio Cartografico. Nel 1917, quando il Club vanta oltre 100 mila iscrizioni, viene lanciata la rivista ‘Le Vie D’Italia’ che, 51 anni più tardi, sarà rimpiazzata dalla più internazionale ‘Le Vie Del Mondo’.

Nel 1926 viene inaugurato, sempre nella città di Milano, l’albergo Touring che in breve tempo si ritaglia la nomea di albergo modello. Negli anni a venire, infatti, il Club provvederà a crearne di ulteriori, perlopiù nella Regione Lombardia, seguendo la stessa impronta della struttura pionieristica.

Denotando il grande successo che le guide turistiche stavano riscuotendo all’epoca e potendo contare su un Ufficio Cartografico di proprietà, si decise di crearne altre che accontentassero un po’ tutti i palati dei visitatori. Così nacquero guide turistiche generali per stranieri in visita in Italia, come guide sui migliori monti italiani e sulla gastronomia del Belpaese.

La popolarità del Tci, dovuta anche alla sua espansione a macchia d’olio nel territorio oltre ai svariati servizi turistici offerti, aumenta vertiginosamente nel 1937 quando le iscrizioni toccano quota 477 mila. Lo stesso anno viene creato il ‘Manuale del Turismo’ che, nel corso degli anni, diverrà ‘Annuario del Turismo‘ con una pubblicazione dello stesso ogni 12 mesi.

Post Seconda Guerra Mondiale

L’Italia, a settembre del 1945, era un Paese che, per ovvie ragioni, andava ricostruito sia sul piano fattivo che psicologico. Il Touring Club Italiano, anche in questo caso, decide di dare il proprio supporto al popolo creando una stazione radio, che assolveva alla funzione specifica di rintracciare i dispersi del secondo conflitto mondiale.

Da quel momento e sino al 1974, il Club si è prodigato incessantemente per ricreare nuove indicazioni che giovassero al turismo (come opere d’arte, itinerari, indicatori di servizi specifici ed impianti legati al turismo).

A ridosso degli anni ’50 il Tci si è visto costretto a ricostruire nuovi e più efficienti macchinari, per adempiere alla richieste dei soci riguardo a cartografie, riviste e guide. Nelle due decadi successive, invece, dato l’apporto prezioso donato alla Nazione ed alla scrupolosità d’intenti, l’Associazione senza scopo di lucro diviene un soggetto fondamentale per lo sviluppo del turismo. A tal proposito, nascono nuovi villaggi vacanza (specialmente in Sardegna, Campania e Puglia) oltre alla scelta del Club di specializzarsi anche nell’organizzazione di viaggi.

Nel 1961 nasce una nuova collana dal titolo ‘Guida d’Europa‘, che comprende regioni italiane e Stati fuori dall’Europa (i quali saranno implementati negli anni successivi), la quale mira anche alla sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche legate all’ambiente. Al tramonto degli anni ’80 il Touring Club Italiano decide di creare un ‘Centro Studi‘ che si occupi, tra le altre, di formare il personale turistico attraverso docenti specializzati nel settore.

Pochi anni dopo la sua inaugurazione, nel 1992, il ‘Centro Studi’ si cimenta nella pubblicazione del primo libro che aprirà la strada ai celebri ‘Libri bianchi’, focalizzati su ambiente, turismo e beni culturali. Il Club nel 1996 da, ancora una volta, prova delle sue azioni pionieristiche creando il primo sito internet come Associazione no profit turistica d’Italia.

Anni più recenti

Il Touring Club Italiano si accorge nel 1998 che alcuni comuni italiani, pur godendo di valevoli attrazioni turistiche, non riescono ad attrarre visitatori, indi per cui decide di creare un progetto dal titolo ‘Bandiere Arancioni’.

Questa iniziativa funzionava e funziona come una sorta di bollino di certificazione, che il Tci decide di assegnare ai migliori borghi dell’entroterra, col chiaro intento di valorizzarne il pregio. Il progetto ‘Bandiere Arancioni’ nasce in via sperimentale nella regione Liguria e, pochi mesi dopo, riceve talmente tanto successo che viene esteso a tutta Italia vantando, al momento, circa duecento borghi certificati. Ma il 1998 ha dato i natali anche ad un’ulteriore iniziativa di successo del Tci, ovvero la ‘Penisola del Tesoro’.

Il progetto, riservato ai soli soci dell’Associazione, consisteva nel valorizzare monumenti e luoghi semi-sconosciuti al grande pubblico regalando delle visite guidate totalmente gratuite a cadenza mensile. Il Touring Club Italiano non rimane con le mani in mano nemmeno con l’avvento del 21° secolo, difatti si cimenta in un radicale rinnovamento editoriale e telematico.

Nascono le ‘Guide Gialle’ e le ‘Nuove Guide Verdi’, ed il sito internet viene implementato di un navigatore satellitare. Nel 2005 scendono in campo anche i Volontari del Club che donano il loro supporto per permettere ai turisti le visite a musei e monumenti, che diversamente sarebbero rimasti chiusi. Il web assume una rilevanza ancora maggiore nel 2010 quando vengono lanciate due iniziative, ‘Il Club’ e ‘L’Associazione e-member’. Nel primo progetto il Tci ha voluto creare una community che raggruppi esperienze e racconti dei turisti, mentre nel secondo progetto ‘e-member’ il Club ha voluto creare una sorta di calendario aggiornato con offerte esclusive visionabile ed usufruibile soltanto tramite il sito web.

Ultima modifica: 24 Aprile 2020